Carissimi,
continuando col suo discorso sulla vita estatica, Francesco di Sales esclama: “Beati quelli che vivono una vita soprannaturale, estatica, elevata al di sopra di se stessi, benché non siano innalzati al di sopra di se stessi nell’orazione”. Con parole più semplici si potrebbe dire: Beati quelli che vivono profondamente nella preghiera senza aspettarsi visioni particolari. Spiega il Nostro: “Ci sono molti santi in cielo che non sono mai andati in estasi né sono stati rapiti nella contemplazione; Infatti, quanti martiri e grandi santi e sante troviamo nella storia che nell’orazione non hanno mai avuto altro privilegio se non quello della devozione e del fervore? Ma non c’è mai stato santo che non abbia avuto l’estasi o il rapimento della vita e dell’azione, superando se stesso e le proprie inclinazioni naturali”. Molti di questi santi, come abbiamo detto più volte, sono sconosciuti ai più e molti non hanno ricevuto “l’investitura” ufficiale da parte della Chiesa, ma non per questo sono meno santi degli altri in quanto hanno fatto della loro esistenza terrena un continuo “dialogo con Dio”, attraverso l’orazione e le opere di carità. Facendo riferimento a San Paolo, il Nostro aggiunge: Chi non vede, Teotimo, che il grande Apostolo parla dell’estasi della vita e delle opere quando dice: Vivo io, però non più io, ma Gesù Cristo vive in me? Egli stesso con altre parole spiega questa frase nella lettera ai Romani, quando afferma che il nostro uomo vecchio è crocifisso con Gesù Cristo, e che noi siamo morti al peccato con lui, e che pure con lui siamo risorti per camminare in novità di vita per non essere più schiavi del peccato” (Cfr. Gal 2,20; Rom 6, 4-11). Come altri prima di lui e dopo di lui, il Salesio parla di una “doppia presenza” in noi, quella dell’uomo vecchio “che è la vecchia vita, simile a quella dell’aquila, che, quando è vecchia, trascina le sue penne e non riesce più a prendere il volo”; l’altra vita, quella dell’uomo nuovo, invece, è “simile a quella dell’aquila che, liberatasi dalle vecchie penne, scuotendole sul mare, si riveste delle nuove e, ringiovanita vola con nuove energie”. Come cristiani siamo chiamati a guardare avanti e a non farci tentare da chi, facendo forza sulle nostre debolezze passate, vuole tenerci al laccio. I difetti, le debolezze e le “infermità” fanno parte dell’uomo vecchio, anche se sono sempre in agguato. Ma vivere da uomini e donne nuovi, ossia secondo la grazia e la volontà di Dio, rende la nuova vita viva e vivificante. Ma, sottolinea il Nostro sempre rifacendosi a San Paolo, “chiunque vuole giungere alla vita nuova, deve passare per la morte della vecchia, crocifiggendo la propria carne con tutti i suoi vizi e le sue concupiscenze” (Cfr. Gal 5,24). L’Autore ci porta l’analogia di Naaman, grande generale dell’esercito del re di Aram, che era lebbroso. Dopo essersi immerso nelle acque del Giordano, su indicazione del profeta Eliseo, la sua carne tornò come quella di un giovane: “Non era più il vecchio Naaman, lebbroso, nauseante, infetto, ma un Naaman nuovo, pulito, sano e senza macchia…” (Cfr. 2 Re 5,14). Noi siamo stati immersi nelle acque del Battesimo che ci hanno purificati dall’antico peccato; ma quella nuova dignità spetta a noi viverla e mantenerla. Il de Sales conclude il capitolo settimo con questa riflessione: “Chiunque risorge a questa nuova vita del Salvatore non vive più a sé, né in sé, né per sé, ma nel suo Salvatore e per il suo Salvatore. Pensate, dice san Paolo, che siete realmente morti al peccato e vivete in Dio, in Gesù Cristo, Nostro Signore” (Rom 6,4-11). A tutti noi il Signore offre l’opportunità di abbandonare l’uomo vecchio per rivestire quello nuovo…Basta saperla cogliere e il resto lo farà Lui.
Preghiamo
Signore, non permettere che il nostro uomo vecchio prevalga sull’uomo nuovo che ci inviti ad essere. Dacci la forza di cogliere sempre le opportunità che ci dai per rinnovare, giorno dopo giorno, le promesse del nostro Battesimo. Amen
Ed oggi chiediamoci: Rinuncio al male? Credo fermamente per vivere nella libertà dei figli di Dio? Buona giornata, buon fine settimana e buona Solennità del Corpus Domini. Domani ci prendiamo un giorno di “rifiato”. Ci sentiamo lunedì.
PG&PGR