Carissimi,
essere come Dio ci vuole e dove ci vuole. Era questo il senso della similitudine della statua che abbiamo letto sabato. “O vero Dio – esclama Francesco – quale ottimo modo di mantenersi alla presenza di Dio, essere e voler rimanere per sempre nel suo beneplacito”. Gli innamorati vorrebbero stare sempre insieme alla persona amata, ma questo per ovvi motivi, non è possibile; gli innamorati di Dio, invece, non hanno questo limite perché Egli è sempre presente nel quotidiano di chi lo ama, anche nelle azioni più comuni. Sulla scia di San Paolo, che nella Prima Lettera ai Tessalonicesi (5,10-11) afferma: «Sia che vegliamo sia che dormiamo, viviamo insieme con Lui», il Salesio è convinto che “in ogni circostanza, anche dormendo profondamente, ci troviamo ancora più profondamente alla santissima presenza di Dio”. E’ quello che, tante volte, ci capita di ripetere a quelle persone che confessano (quasi sentendolo come un peccato!), di addormentarsi la sera, mentre pregano. Ma è proprio in queste circostanze che anche il sonno diventa preghiera. Infatti il Nostro continua dicendo: “Sì, certo Teotimo, perché se l’amiamo, ci addormentiamo non solo sotto il suo sguardo, ma perché così gli piace, e non solo perché quella è la sua volontà, ma ci addormentiamo nella sua volontà; abbiamo l’impressione che sia Egli stesso, nostro Creatore e scultore celeste a gettarci sui nostri letti…poi al nostro risveglio, se ci riflettiamo bene, ci accorgiamo che Dio ci è sempre stato presente, e che non ci siamo minimamente separati e allontanati da Lui. Noi, dunque, siamo rimasti lì, alla presenza del suo beneplacito, anche senza vederlo o avvertirlo”. Il libro della Genesi ci dice che qualcosa di simile avvenne a Giacobbe quando si svegliò dal sonno dopo aver sognato la famosa scala (Cfr. Gen 26,10-16). Questa quiete dell’anima, aggiunge il de Sales concludendo il capitolo, “è sommamente eccellente, perché è pura da ogni genere di tornaconto…è il massimo dell’estasi amorosa non avere la volontà nella propria soddisfazione, ma in quella di Dio, o non avere la propria soddisfazione nella propria volontà, ma in quella di Dio”. Dunque, non ci rimproveriamo di esserci addormentati mentre, distesi sul nostro letto, magari dopo una giornata impegnativa, rivolgevamo il nostro pensiero e il nostro grazie a Dio… Ed è senz’altro più proficuo che contare le pecorelle…
Preghiamo ricordando la Beata Vergine del Rosario (di Pompei) della quale oggi la liturgia fa memoria
Infondi nel nostro spirito la tua grazia, o Padre; tu, che all’annunzio dell’angelo ci hai rivelato l’incarnazione del tuo Figlio, per la sua passione e la sua croce, con l’intercessione della Beata Vergine Maria, guidaci alla gloria della risurrezione. Amen
E viviamo quest’oggi col pensiero rivolto alla nostra Mamma celeste. Buona giornata,
PG&PGR
P.S. La prevista TAC di controllo di PG, prevista per mercoledì scorso, è ….saltata e rimandata a data da destinarsi. Motivo: mancanza di energia elettrica in tutto l’ospedale….! Mi chiedo se siamo a Roma o in qualche paesello sperduto tra le montagne? Ma forse lì le cose andrebbero meglio…!