Carissimi,
eccoci al nono capitolo al quale Francesco di Sales assegna questo titolo: “In che modo la benevolenza ci fa chiamare tutte le creature a lodare Dio”, come dire che la nostra lode al Signore non è una cosa “privata”, ma ci impegna a coinvolgere ogni creatura vivente e anche quelle inanimate. Il nostro Bel Paese, l’Italia, da nord a sud, da est ad ovest, isole maggiori e minori comprese, è pieno di meraviglie della natura e, per il credente, è quasi impossibile non lodare Dio per tanta bellezza. Non solo, ma si può anche immaginare che tutte le meraviglie del creato rendano gloria e lode a Dio. Ecco cosa dice l’Autore: “Il cuore, preso e pungolato dal desiderio di onorare la divina bontà più di quanto gli sia possibile, dopo vari tentativi, spesso esce da se stesso per invitare tutte le creature a sostenerlo nel suo impegno”. Nell’Antico Testamento, e in modo particolare nel Libro di Daniele (3,51-90) e nel Salmo 148, sottolinea il Salesio, troviamo l’invito rivolto a tutte le creature a lodare Dio “saltando dal cielo alla terra e dalla terra al cielo, chiamando alla rinfusa gli angeli, i pesci, i monti, le acque, i draghi, gli uccelli, i serpenti, il fuoco, la grandine, la nebbia, unendo nei suoi desideri tutte le creature, affinché tutte unite si accordino per magnificare piamente il loro Creatore”. Inutile dire che i primi destinatari di questo invito alla lode di Dio siamo noi, coscienti della sua grandezza e della sua bellezza che si manifesta in tutta la creazione. La Liturgia, in tante forme e principalmente nel Gloria e nel Credo, ce lo fa proclamare continuamente. Ma crediamo sia onesto chiederci quanto certe espressioni liturgiche ci spingono a riflettere su ciò che diciamo…a volte un po’ troppo velocemente. Il Nostro, in questo contesto, non poteva non fare riferimento a San Francesco d’Assisi e al suo Cantico delle Creature aggiungendo però un particolare originale: in questo Cantico egli sembra “pregare le creature ad aiutare il suo cuore, tutto triste perché non riusciva a lodare come voleva l’amato Salvatore della sua anima”. Forse un po’ “spinto” come pensiero… Senza dubbio, poi, in Paradiso, si saranno chiariti le idee. Sta di fatto che anche a noi capita di essere aiutati nella preghiera di fronte a qualche meraviglioso spettacolo della natura. Accanto ai due “Francesco” potremmo poi aggiungere una miriade di santi e sante che, nel corso dei secoli, hanno lodato Dio per tutte le sue creature e, al contempo, “invitato” tutte le creature a lodare il loro Creatore che possiamo riassumere in questa invocazione: Tutte le creature si uniscano a me per contribuire con i fiori delle loro benedizioni, coi frutti dei loro ringraziamenti, dei loro onori, delle loro adorazioni, affinché da ogni parte si sentano i profumi sparsi a gloria di Colui la cui infinita dolcezza sorpassa ogni onore e che noi non potremo mai adeguatamente onorare”. Al termine del capitolo il de Sales fa memoria dei molti missionari che hanno annunciato il Vangelo a tanti popoli “per far conoscere, apprezzare e adorare il sacro nome di Gesù”; il loro grande amore per il Cristo li ha spinti a “vegliare, lavorare e morire tra le fiamme dello zelo”. Oggi possiamo dire che Francesco di Sales può essere annoverato tra questi tanti missionari: la sua missione nello Chablais per riportare quello popolazioni alla vera fede, ne dà testimonianza. Ma ricordiamoci: ognuno di noi è chiamato ad essere missionario nel proprio ambiente.
Preghiamo
O Dio, che operi sempre per la nostra salvezza e in questi giorni ci allieti con un dono speciale della tua grazia, guarda con bontà alla tua famiglia, custodisci nel tuo amore chi attende il Battesimo e assisti chi è già rinato alla vita nuova. Amen
Anche oggi il Signore ci chiede, tra le nostre tante occupazioni, di annunciare e benedire la grandezza del suo amore che si manifesta in ogni creatura. Buona giornata e buona Domenica delle Palme. Viviamo santamente questo giorno pensando al significato di quel ramoscello d’ulivo che porteremo a casa..
PG&PGR