8 Gennaio 2025: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi,

quel “giovane” ricco di cui parlavamo ieri, aveva senz’altro un animo buono, pronto ad osservare i comandamenti, ma non ha avuto il coraggio di staccarsi dai suoi beni per seguire Gesù. Quello che Francesco di Sales dice sembra essere uscito dalla bocca di quel giovane e di tante altre persone: “O Dio, non riesco a staccarmi da quella cosa e da quell’altra che amo tanto; lo vorrei davvero, ma non posso”.

Dobbiamo ammettere che tante volte, quando si tratta di fare scelte impegnative, anche noi manchiamo di forza, di coraggio e di fiducia nel Signore. Ma anche chi riesce a trovare il coraggio di scelte difficili, umilmente deve riconoscere che questo non proviene da noi in quanto, come afferma san Paolo, tutta la nostra capacità proviene dal Cristo (Cfr. 2Co 3,5). Riprende il Nostro: “E’ allo Spirito Santo che dobbiamo rendere gloria, in quanto si compiace di scegliere le cose più deboli e vili per manifestare la sua bontà e la sua grandezza incommensurabili (1Co 1,27-28)”. Il de Sales si rivolge poi direttamente alle tre aspiranti ammesse alla vestizione (una delle quali era vedova e vicina alla quarantina) dicendo che il Signore sa accogliere tutti, giovani e meno giovani. E ci sembra che tale affermazione possa riguardare ogni credente e tutti coloro che vogliono mettere la loro esistenza al servizio di Dio, non importa quale sia il loro stato di vita. Certamente, a coloro che rispondono alla chiamata del Signore a seguire una via di speciale consacrazione, viene chiesto di abbandonare il loro “vecchio” stile di vita. Ma, in un certo modo, non è così anche per chi sceglie di servire Dio attraverso la via del matrimonio? Quante cose, lo sapete meglio di noi, devono essere messe da parte per far fronte alle esigenze della famiglia? Per alcune sacrifici e rinunce sono all’ordine del giorno. Se la vita del sacerdote, del religioso o della religiosa comportano “il morire alla propria volontà”, in quella di chi è sposato la volontà propria, tante volte, deve essere sacrificata per andare incontro all’altro/a e alle esigenze stesse della famiglia, pensando che quelle rinunce, grandi o piccole che siano, sono sempre gesti d’amore che, a tempo opportuno, daranno il loro frutto. Pensiamo alla parabola dei talenti (Mt 25, 14-30): colui che ne fa ricevuti due viene lodato e ricompensato dal padrone come colui che ne ha ricevuti cinque. Ma anche se ne abbiamo ricevuto solo uno…non sotterriamolo. Preghiamo:

Signore, tu ci chiami tutti, uomini e donne, a lavorare nella tua vigna in modi diversi e ad ognuno fai dono del tuo Spirito. Aiutaci ad accoglierlo con gioioso spirito di servizio. Amen

Ed oggi, ognuno nel suo stato, rinnoviamo nel nostro cuore il “voto” di obbedienza verso Dio. Buona giornata,

PG&PGR