Carissimi,
pur se, come dicevamo ieri, la nostra anima è sostenuta dallo Spirito di Dio, rimane sensibile alle “distrazioni”. Francesco di Sales, fedele a se stesso, ci offre questa similitudine: “Le navi che si trovano in mezzo al mare sono sempre dotate di un ago marino che, essendo calamitato, indica costantemente la stella polare e, anche se la barca naviga verso mezzogiorno, l’ago marino rimane sempre rivolto verso il suo nord”.
Noi “navighiamo” nel mare che è il mondo; un mare spesso agitato dal vento impetuoso delle difficoltà della vita che rischia di farci perdere l’orientamento. Spiega, il testo: “Allo stesso modo, qualche volta sembra che l’anima si diriga completamente verso mezzogiorno, tanto è agitata da distrazioni: l’importante è che la sottile punta dello spirito sia sempre rivolta al suo Dio, che è il suo nord”. Non si può negare, certamente, che a volte si presentino delle difficoltà tali da farci “perdere la bussola” ed avere “tentazioni così forti, anche sulla fede, che sembra che tutta l’anima sia consenziente, tanto è il turbamento”. E’ proprio in tali momenti “neri”, sostiene il Nostro, che l’orazione mentale deve sostenerci. Ma in che modo? Egli prende in considerazione quattro momenti: “Il primo è la meditazione, il secondo la contemplazione, il terzo gli slanci e il quarto una semplice presenza di Dio”. Ci piace, qui, sottolineare quanto il mistero di Dio fosse radicato nel cuore di quest’uomo e la sua preoccupazione è quella di “sviscerarlo” per sottoporlo alla nostra attenzione. Prende in esame il primo momento, quello della meditazione e ci suggerisce il modo di attuarlo: “Prendiamo un mistero, per esempio Nostro Signore crocifisso, e poi, dopo essercelo raffigurato, consideriamo le sue virtù: l’amore per il Padre…l’umiltà e la pazienza…la sua grande carità nei confronti di quelli che lo stavano mettendo a morte…” Ma la meditazione non è fine a se stessa: deve spronarci e far nascere in noi il “desiderio di imitarlo nelle sue virtù”; poi passiamo a pregare l’eterno Padre perché ci renda conformi al Figlio (Cfr. Rom 8,29).
Preghiamo con le parole della liturgia odierna (Giovedì della prima settimana di Avvento)
Risveglia la tua potenza, o Signore, e con grande forza vieni in nostro soccorso, perché la tua grazia vinca le resistenze dei nostri peccati e affretti il momento della nostra salvezza.
E se oggi, in qualche modo, la lotta si farà dura, invochiamo con fede l’aiuto del Signore…Non ci deluderà! Buona giornata,
PG&PGR