Carissimi,
potrebbero sembrare questioni di poca importanza, quasi di “lana caprina”, ma non è così: parliamo della posizione del nostro corpo durante la preghiera, tanto quella comunitaria quanto quella personale. Vi è mai capitato di vedere qualcuno in fila per ricevere l’Eucarestia che gira la testa di qua e di là (cercando chissà chi!) con le mani in tasca…gli manca solo che si metta a fischiettare. Beh, a noi non capita di rado di assistere a questo fatto. Commenta san Francesco di Sales: “Ci troviamo al cospetto di Dio…dobbiamo avere una attenzione particolare per il buon esempio al prossimo; il contegno esteriore aiuta molto quello interiore”. San Paolo, scrive agli Efesini (3,14): «Piego le ginocchia davanti al Padre…perché vi conceda secondo la ricchezza della sua gloria, di essere potentemente rafforzati dal suo Spirito nell’uomo interiore». Gesù stesso pregava il Padre prostrandosi a terra (Cfr. Mt 26,39). Forse noi tutti dovremmo ripensare al contegno da tenere durante la preghiera. Il de Sales, a tale proposito, racconta questo episodio della “Vita di san Paolo eremita” scritta da san Girolamo; ve lo proponiamo per intero: “Penso che sappiate che il grande Paolo eremita rimase diverse decine di anni nel deserto; sant’Antonio (abate) un giorno lo andò a trovare e lo trovò in orazione; gli parlò, poi si ritirò: Ma volendolo vedere una seconda volta, lo trovò nella stessa posizione di prima, con la testa eretta e gli occhi rivolti al cielo, le mani giunte e in ginocchio. Sant’Antonio, dopo aver atteso a lungo, cominciò a meravigliarsi perché non lo sentiva sospirare secondo il suo solito; alzò gli occhi e, guardandolo in faccia, si accorse che era morto, e sembrava che il suo corpo, che tanto aveva pregato in vita, continuasse a pregare dopo la morte”. Bisogna, commenta il Nostro, “che tutto l’uomo preghi”; e la preghiera, oltre ad essere una cosa seria, è anche e soprattutto una cosa sacra. Francesco conclude questa lunga parentesi affermando che “la posizione che favorisce la nostra attenzione (nella preghiera) è la migliore”. Quando preghiamo da soli possiamo tranquillamente assumere, come quando dormiamo, la posizione che preferiamo: in piedi, seduti, in ginocchio, non fa differenza; l’opossum, ama dormire appeso per la coda ad un ramo di un albero; ma questo lo abbiamo aggiunto noi…
Preghiamo con le parole della liturgia che oggi ricorda san Francesco Saverio:
O Dio, che hai chiamato alla fede molti popoli con la predicazione di san Francesco Saverio, concedi che il cuore dei tuoi fedeli arda dello stesso fervore missionario e che la santa Chiesa si allieti su tutta la terra di nuovi figli. Amen
Il nostro impegno di oggi sia quello di conformare il nostro atteggiamento esteriore a quello interiore. Buona giornata,
PG&PGR