Carissimi,
arrivati a questo punto, crediamo che tutti abbiano capito che Francesco di Sales non ha l’intenzione di criticare i due apostoli, né la loro madre, ma analizza questo brano evangelico per darci qualche “dritta” sul nostro comportamento e su come “governare la nostra volontà e il nostro giudizio”. Alla loro richiesta, Gesù risponde: «Voi non sapete quello che chiedete», e Francesco coglie questa risposta per spiegare che “in cielo non esiste la sinistra che è la parte dalla quale si trovano i dannati (Cfr. Mt 25,33.41) che sono privati della presenza di Dio; c’è soltanto la destra, dove si trovano i beati che godono e godranno eternamente dell’Essenza divina, che li colma di ogni sorta di gioia e felicità”. Per carità, non pensiamo alla destra e alla sinistra nella collocazione in aule parlamentari; questa distinzione, pensate, risale alla Rivoluzione Francese e Gesù aveva ben altro per la testa…! “Noi non sappiamo quello che chiediamo quando diciamo a Nostro Signore di fare la nostra volontà e di concederci quello che chiediamo”, prosegue Francesco. Se siamo veramente convinti che Dio ci ama come figli, e lo ha dimostrato sacrificando suo Figlio per noi, dobbiamo fidarci della sua volontà, anche e, soprattutto, quando non coincide con la nostra. Non sappiamo, infatti, quale sia la cosa migliore per noi in quanto vediamo solo il bene prossimo, con finalità umane; senz’altro cose buone, ma limitate alla nostra conoscenza e all’esistenza umana e non riflettiamo abbastanza sul fatto che “tutto il nostro bene e la nostra felicità dipendono dall’essere interamente abbandonati alla divina Provvidenza, non cercando che il suo beneplacito, mantenendoci perfettamente sottomessi alla sua santissima volontà, godendo di vederla attuata in noi e in tutte le creature, anche se con afflizioni e sofferenze”. Certamente quello della sofferenza è un punto dolente e vorremmo sempre evitarla a noi e ai nostri cari. Però pensiamo a quanto, in tali situazioni, la fede può aiutarci, sostenerci e incoraggiarci; la fede, sorella della carità e della speranza, non ci lascerà mai delusi.
Preghiamo con le parole del salmo 34 che ci viene proposto dalla liturgia:
Benedirò il Signore in ogni tempo, sulla mia bocca sempre la sua lode. Io mi glorio del Signore: i poveri ascoltino e si rallegrino. Guardate a lui e sarete raggianti, i vostri volti non dovranno arrossire. Questo povero grida e il Signore lo ascolta, lo salva da tutte le sue angosce. Amen
E se oggi dovremo sopportare qualche piccola sofferenza, accettiamola con amore pensando che anche quella è un “veicolo” che ci porta a Dio. Buona giornata,
PG&PGR