13 Dicembre 2024: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi,

come abbiamo detto ieri, tra coloro che sono stati oggetto di una particolare misericordia Divina, spicca san Paolo che, da grande persecutore del nome di Cristo, viene plasmato, e si lascia plasmare, dallo Spirito Santo divenendo l’Apostolo per antonomasia. Francesco di Sales ci riporta ciò che san Giovanni Crisostomo ci dice di lui: “A giusta ragione lo loda moltissimo e con tanto amore e stima da meravigliare per le odi tributate alle sue virtù, alle sue perfezioni, ai pregi, alle qualità e alle grazie di cui Dio lo aveva ornato e arricchito”.

Ma prima di tessere queste lodi, lo stesso Crisostomo parla anche dei difetti (anche fisici), delle imperfezioni e dei peccati di Paolo; cose che egli stesso denuncia in tante sue lettere. E il Crisostomo, per dare “un colpo al cerchio e una alla botte”, aggiunge: “Guardate come di quel gobbetto deforme (chissà perché lo descrive così; forse perché era piccolo di statura e sgraziato? Non lo sappiamo), Dio ne ha ricavato un vaso di elezione; quel grande peccatore e persecutore dei cristiani, come lo ha mutato da lupo in agnello; quel tipo bieco, testardo, orgoglioso e ambizioso, come lo ha colmato e arricchito di tante grazie e benedizioni, rendendolo così umile e caritatevole da dire di essere il più piccolo e il minimo degli Apostoli e il più grande dei peccatori” (Cfr. 1Tm 1,15). Crisostomo, sempre su questo tono, elenca un discreto numero di citazioni dei testi paolini. Commenta il nostro Francesco: “Gli antichi, scrivendo le vite dei santi, erano molto attenti a cercare i loro difetti e i loro peccati, raccontandoli svelandoli al fine di magnificare Nostro Signore che veniva glorificato in essi, perché li aveva sollevati dalle loro miserie, li aveva convertiti e ne aveva fatto dei grandi santi”. Chissà cosa avrebbero scritto oggi tante riviste e rotocalchi se san Paolo fosse vissuto ai nostri tempi? Certamente ne avrebbero messo in risalto i lati negativi…Ma con quale scopo?

Oggi, con tutta la Chiesa celebriamo santa Lucia che, con Agata e Rosalia, sono le sante siciliane più conosciute e venerate: Preghiamo

Riempi di gioia e di luce il tuo popolo o Signore, per l’intercessione della vergine e martire Lucia, perché noi, che festeggiamo qui in terra la sua nascita al cielo, possiamo contemplare con i nostri occhi la tua gloria. Amen

Non possiamo, e non dobbiamo, certamente chiudere i nostri occhi sulle brutture del mondo, ma oggi cerchiamo di contemplare anche le cose belle che il Signore ci dona.

Buona giornata,

PG&PGR