Carissimi,
oggi iniziamo a leggere la settima Esortazione che Francesco di Sales rivolge alle suore della Visitazione nella terza domenica di Quaresima: era il 22 marzo 1615. Egli esordisce citando san Bernardo che, scrivendo ad un vescovo che probabilmente gli aveva chiesto consiglio sulla predicazione, risponde dicendo che bisogna saper bene insegnare e parlare, bene agire per dare il buon esempio e, soprattutto, consacrare molto tempo alla preghiera.
“E noi – precisa Francesco – rivolgendo questa raccomandazione a tutti i cristiani, ci fermeremo al terzo punto, ossia all’orazione”. P. Balboni, in nota, fa presente che questa Esortazione, con le tre seguenti, costituisce un piccolo trattato sulla preghiera. Dice il Nostro: “Per prima cosa, incidentalmente, facciamo notare che, pur condannando certi eretici del nostro tempo che ritengono che l’orazione sia inutile (qui non si riferisce ai calvinisti, ndr.), d’altra parte non pretendiamo, con altri eretici (e qui si riferisce chiaramente ai calvinisti, ndr.), che da sola sia sufficiente alla nostra giustificazione. Diciamo soltanto che è talmente utile e necessaria, che senza di essa non potremmo conseguire alcun bene, in quanto è per mezzo dell’orazione che impariamo a fare bene tutte le cose”. Un aforisma attribuito a Leonardo da Vinci recita: “Chi ben comincia è a metà dell’opera”; c’è un modo migliore della preghiera per iniziare qualsiasi opera? Siamo convinti che lo stesso san Giuseppe, insieme al “giovane apprendista” Gesù, iniziasse il suo lavoro con una preghiera. D’altronde lo stesso Gesù, prima di iniziare la vita pubblica, ha trascorso quaranta giorni nel deserto digiunando e pregando e prima di scegliere tra i tanti discepoli i Dodici ha pregato e lo ha fatto ancora più intensamente nell’orto degli Ulivi prima di affrontare la Passione. Abbiamo tutti bisogno di riscoprire l’importanza della preghiera e del silenzio soprattutto in certi momenti, ad esempio prima e dopo la celebrazione Eucaristica…Quante chiacchiere, quanto baccano nelle nostre chiese. Ai giovani che ci chiedono una preghiera prima di affrontare un esame particolarmente impegnativo rispondiamo: fai un po’ di silenzio dentro di te e invoca lo Spirito Santo. Il de Sales ci riporta queste parole di sant’Antonio Abate: “Se è vero che l’orazione nella quale ci si accorge di pregare è imperfetta, quella invece che si fa senza sapere come, e senza pensare a quello che si chiede, dimostra a sufficienza che l’anima è occupata in Dio, per cui tale orazione è ottima”. Francesco aggiunge che, in quanto alla preghiera, “se ne impara più dall’esperienza che da quanto viene detto”. Dunque, meditiamo gente, meditiamo!
Oggi preghiamo, insieme gli Apostoli, dicendo semplicemente: Signore, insegnaci a pregare.
Buona giornata,
PG&PGR