Carissimi,
proseguendo nella sua riflessione, Francesco di Sales si sofferma su un altro particolare del quale condivide con noi la sua interpretazione: Penso al fatto che i giudici, dopo aver crocifisso Nostro Signore, completamente nudo, gli lasciano sul capo la corona di spine”. E se anche la loro intenzione non era certamente questa, per molti allora, e per noi oggi, quell’uomo crocifisso “rimaneva pur sempre un vero Re”.
La corona di spine, nel pensiero del Nostro, vuole “dimostrarci che dobbiamo avere le nostre teste coronate dalle spine di una totale mortificazione del nostro giudizio, delle nostre opinioni, passioni, umori, e della nostra volontà, perché è nella testa che l’anima compie le sue operazioni principali”. Infatti, spesso si usa l’espressione rivolta verso qualcuno che, a nostro parere non si comporta bene: ma cos’hai nella testa? La società odierna sembra essere la culla del relativismo che ci fa guardare con sospetto a chi ti parla di mortificazione e con simpatia a chi offre vie facili e comode… Contrariamente Francesco ci chiede sempre qualcosa che va al di là delle comodità, del pensare comune e del ripiegamento su se stessi. Chissà cosa avranno pensato quelle povere suorine ascoltando le parole del loro Fondatore; e noi che cosa pensiamo? Avviandosi, poi, a concludere questa Esortazione sul Venerdì Santo (ma ci vorrà ancora un po’), dice: “Che cosa mi resta più da dire, tranne che invitarvi ad ascoltare quello che san Paolo (Fil 2,5), ci raccomanda oggi: ossia sforzarsi di sentire in noi quello che il nostro Maestro ha provato in quel giorno per noi? Abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono di Cristo”. Avere gli stessi sentimenti del Signore. Sentimenti di bontà, di mansuetudine, di accettazione dell’altro, di perdono. Ricordiamoci che il Signore “chiede l’amore effettivo, ed è quello, assieme all’amore affettivo, che Egli ci ha dimostrato sulla croce, unendo perfettamente l’uno all’altro. Il prossimo Venerdì Santo, mentre saremo in fila per l’Adorazione della Croce, proviamo a ripensare a queste parole.
Oggi la Chiesa celebra uno dei santi più ammirati da Francesco, sant’Ambrogio.
Preghiamo con le parole della Liturgia
Custodisci nel tuo popolo, o Signore, lo spirito di cui hai ricolmato il vescovo san Carlo, perché la Chiesa si rinnovi incessantemente e, conformandosi all’immagine del tuo Figlio, manifesti al mondo il volto di Cristo Signore. Amen
Oggi è il giorno “dell’unità nazionale” Una cosa bella, ma sarà ancora più bella se quell’unità divenisse una maggiore unione con Dio e i fratelli. Buona giornata,
PG&PGR