27 Novembre 2024: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi,

prima di prendere in esame ciò che Francesco di Sales ci dice prendendo considerando la seconda parte del Padre Nostro, pensiamo sia necessario porci una domanda: cosa possiamo fare noi, nel nostro piccolo, perché il nome di Dio sia santificato e non bestemmiato, affinché su questa terra si instauri il suo Regno e non quello delle armi e della sopraffazione, e che si compia la sua volontà e non quella dei potenti? Sta ad ognuno di noi dare una risposta secondo le proprie possibilità. Torniamo a Francesco: “Dopo queste tre richieste, aggiungiamo: Dacci oggi il nostro pane quotidiano, perché nel nome del pane sono compresi tutti i beni materiali”, chiedendoci di essere misurati e timorosi nel chiederli come quei figli che chiedono poche cose al loro padre riponendo tutta la loro fiducia in lui. Questo è valido anche per la richiesta di perdono, per quella di non essere lasciati soli nella tentazione e di essere liberati dal male, da ogni male, soprattutto quello spirituale. Ma siamo pienamente coscienti che queste ultime richieste richiedono sempre la nostra collaborazione e il nostro impegno. Ormai abbiamo imparato bene che il de Sales, nell’esporre il suo pensiero, fa molto spesso ricorso all’insegnamento degli “antichi Padri”, quelli che chiamiamo “Padri della Chiesa” ed anche in questo contesto, senza citare i i loro nomi, dice che molti di questi “ci fanno notare che ci sono tre tipi di orazione, ossia: l’orazione vitale, l’orazione mentale e l’orazione vocale”; aggiungiamo che, per il momento, parlerà di quella vitale e di quella vocale. Speriamo non dimentichi di farlo anche per quella mentale! Afferma, dunque: “Tutte le azioni di coloro che vivono nel timore di Dio sono preghiere continue e prendono il nome di orazione vitale”. Per spiegarsi meglio, come al solito, parte da lontano, o almeno così sembra: “Si dice che, quando Giovanni (il Battista) si trovava nel deserto, si nutriva soltanto di locuste o di cavallette e cicale”. In verità nei vangeli non si parla di cicale, ma Francesco (glielo concediamo) usa questo paragone per dire che il Precursore, come la cicala, “cantava” in continuazione le lodi di Dio ed, essendo egli “la voce”, la sua vita era una continua preghiera, divenendo parte vitale della sua esistenza. Il concetto viene allargato a coloro che non si stancano di fare opere buone che vanno considerate come preghiere.

Preghiamo

Padre, dacci oggi il nostro pane quotidiano e rimetti a noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori e non abbandonarci alla tentazione, ma liberaci dal male. Amen

E se oggi ci capiterà di compiere qualche opera buona in più, offriamola al Signore come preghiera. Buona giornata,

PG&PGR