4 Ottobre 2024: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi,

la vera sapienza del credente consiste nel saper accettare la propria croce che, dice Francesco, “deve essere intesa nel senso di ricevere volentieri le contraddizioni e le mortificazioni che ci vengono causate in ogni circostanza, anche se sono leggere e di poca importanza”. Tante volte ci è capitato di parlare con persone che consideravano una vera e propria croce il non poter partecipare alla messa domenicale perché impegnate ad assistere un familiare gravemente ammalato. La nostra risposta: Se per te questa è una croce accoglila con fede e serenità: sarà la tua messa. A questo proposito il Nostro ci offre l’esempio di santa Gertrude (di Helfta 1256-1302); riportiamo il brano integralmente: “Santa Gertrude divenne religiosa  dove c’era un’Abbadessa o una Superiora che sapeva molto bene che la Beata aveva un fisico debole e molto delicato; per questo la faceva trattare più delicatamente delle altre religiose, sia per l’abito che per il vitto, e non le permetteva di affrontare le austerità che erano comunemente praticate in quella Religione. Cosa pensate facesse quella brava figliola per diventare santa? Nient’altro che sottomettersi con molta semplicità alla volontà della superiora. E nonostante che il suo fervore la spingesse a desiderare di fare come le altre, esteriormente non lasciava trasparire nulla; infatti, quando le veniva ordinato di andarsi a coricare, vi andava con semplicità, senza dire nulla, certa di godere ugualmente della presenza del proprio Sposo nel suo letto di obbedienza, come se si fosse trovata nel coro con le sorelle sue compagne”. Una di queste compagne, santa Mectilde, ebbe una rivelazione dal Signore: chi avesse voluto trovarlo in questa vita lo doveva cercare per prima cosa nel Santissimo Sacramento dell’altare e subito dopo nel cuore di santa Gertrude. Dunque una “croce” può essere anche quella di avere pieno rispetto per la propria salute e, trovandosi nell’impossibilità di fare di più, non forzare la mano. Il Signore sarà egualmente contento.

Oggi celebriamo La festa di san Francesco di Assisi, patrono d’Italia e a lui affidiamo la nostra preghiera:

O Dio, che in san Francesco d’Assisi, povero e umile, hai offerto alla tua Chiesa una viva immagine dei Cristo, concedi a noi di seguire il tuo Figlio nella via del Vangelo e di unirci a te in carità e letizia.  Amen

E se oggi, pur desiderandolo, non potremo fare tutto il bene che vorremmo, in piena umiltà, facciamo ciò che possiamo. Buona giornata,

PG&PGR