22 Ottobre 2024: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi,

sì, lo ribadiamo: Dio ha bisogno del nostro amore, dell’amore di ogni uomo e ogni donna, ma di un amore puro, continua Francesco “che ci faccia intraprendere in modo uguale l’esercizio di tutte le virtù e non soltanto quello che scegliamo noi”. Sarebbe veramente troppo comodo impegnarsi a vivere quelle virtù che rispondono meglio alle nostre esigenze, tralasciando altre…magari più impegnative. Il de Sales, riprendendo un suo pensiero già espresso nella Filotea, ci offre un esempio molto chiaro facendoci notare che è inutile rammaricarsi “per aver ingoiato un boccone in più, per il grande amore si porta alla sobrietà, e poi non darsi pensiero se si lascia uscire dalla bocca molte parole contro la carità”. E a conferma di questo cita il brano di Matteo (15,1) nel quale Gesù afferma che non è quello che entra nella bocca dell’uomo a renderlo impuro, ma quello che dalla bocca esce. Che senso avrebbe impegnarsi a non mangiare carne i venerdì di Quaresima quando poi, in quegli stessi giorni, ci si lascia andare al giudizio, alla maldicenza, allo sproloquio che nulla hanno a che vedere con la carità? Il santo vescovo arriva al punto di fare un’affermazione che potrebbe lasciare stupiti: “C’è un’eresia nella carità, come ce n’è una nella fede!”. Rendendosi poi conto dell’importanza di tale affermazione, spiega: “L’eresia non è altro che la scelta che si fa di accordare la nostra fiducia ad alcuni articoli della nostra fede e rifiutarla ad altri”. Ad esempio credere che il Cristo è il Figlio di Dio, ma non credere alla sua risurrezione. Continua: “La stessa cosa vale per la carità: scegliere un comandamento di Dio senza avere l’intenzione di onorarli e osservarli tutti, vuol dire essere eretici nella carità”. Uno degli errori nei quali spesso si incorre è il ritenersi dei buoni cristiani perché non si uccide, non si ruba, non si bestemmia, non si tradisce il coniuge, ecc. Ma forse non ci si confronta con gli altri comandamenti e soprattutto con quello dell’amore: amare Dio e amare il prossimo. Il Nostro così conclude questa seconda considerazione: “Bisogna onorare e stimare tutte le virtù perché ci rendono accetti a Dio, e non praticarle ed affezionarsi ad esse perché il nostro spirito trova in esse la sua realizzazione”.

Oggi celebriamo la memoria del santo papa Giovanni Paolo II. Preghiamo

O Dio che hai chiamato san Giovanni Paolo II, papa, a guidare l’intera tua Chiesa, concedi a noi, forti del suo insegnamento, di aprire con fiducia i nostri cuori alla grazia salvifica di Cristo, unico redentore dell’uomo. Amen

 

Senz’altro anche oggi il Signore di darà l’opportunità di esercitare qualche virtù… Viviamola al meglio. Buona giornata,

PG&PGR