14 Ottobre 2024: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi,

ieri gli Oblati e le Oblate di san Francesco di Sales di tutto il mondo, nelle parrocchie (compresa la nostra, s’intende), nelle case, nelle scuole e in altre opere, hanno celebrato la “Giornata dei Fondatori” ricordando in modo particolare il Beato Luigi Brisson e a lui chiediamo di accompagnarci con la preghiera mentre passiamo alla seconda considerazione che il Salesio pone alla nostra attenzione parlando della Trasfigurazione:

“Voi direte che bisogna salire sul monte Tabor per essere consolati, perché ciò sprona e fa avanzare le anime deboli che non hanno il coraggio di fare il bene senza provarne soddisfazione”. Ma la vera perfezione non si acquista tra le consolazioni. Il Padre Brisson ha sperimentato sulla sua pelle quanto afferma Francesco: Le infauste leggi francesi del 1902-1904 non soltanto hanno privato tutti i religiosi delle loro case e opere, ma li hanno anche allontanati dal suolo nazionale. Tornando al testo, il de Sales ci fa ben notare che quegli stessi apostoli, pur avendo contemplato la gloria del Signore, nei giorni della Passione lo abbandonarono e lo stesso Pietro “quello che aveva sempre avuto le parole più coraggiose, commise un grave peccato rinnegando il proprio Maestro”. Bisogna dunque discendere dal Tabor nella coscienza di essere ancora peccatori “mentre si scende giustificati dal Calvario”. Voi tutti sapete che una delle esperienze più belle e attese dai nostri giovani è quella dei campi estivi: una settimana di riflessione, preghiera, allegria e vita in comune. E diversi tra loro, quando arriva il momento del rientro a Roma, sembra che dicano “E’ bello per noi stare qui…restiamo ancora un po’”. Ma dal “Tabor”, diciamo loro, bisogna scendere e la forza e l’entusiasmo acquisiti in quei giorni, serviranno di stimolo per affrontare il “calvario” dei giorni che seguiranno…compiti per le vacanze compresi. Francesco non poteva farci mancare un riferimento alla Vergine Maria che, col suo dolore, è rimasta ai piedi della croce e san Giovanni insieme con lei e così conclude questa seconda considerazione: Si è veramente forti nel timore in mezzo alle consolazioni…ma nell’afflizione non c’è nulla da temere…purché si sia fedeli…”

E chiedendo l’intercessione del beato Luigi Brisson, chiediamo al Signore il dono della fedeltà:

Dio d’infinita bontà, che hai donato al beato Luigi, sacerdote, il fervore apostolico della fede viva e della carità operosa, concedi a noi, per sua intercessione, di seguire le orme di Cristo come lieti e coraggiosi testimoni del Vangelo. Amen

Ed oggi, pensando alla beatitudine del Tabor, affrontiamo il “calvario” della vita quotidiana. Buona giornata,

PG&PGR