21 Settembre 2024: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi,

tanti autori, credenti e non, cristiani e non, cattolici e non, per tanti secoli, si sono chiesti come avvenne il parto di Gesù: Maria partorì da sola? O fu assistita da qualche donna sollecitata da Giuseppe? Il parto è stato naturale, doloroso o miracolosamente indolore? E, ancora, fu veramente un parto verginale? E tante altre domande…Francesco affronta l’argomento con molta semplicità e dice chiaramente: “Qui non c’è niente da indagare ed esaminare con curiosità, non bisogna lambiccarsi il cervello nell’inquisire su questa generazione, che è un po’ troppo alta, per noi”. E’ questa la vera umiltà del vero credente che sa stare con i piedi per terra senza avventurarsi in speculazioni che vanno al di là della mente umana. Tuttavia, ammette, è bene meditare sul mistero della nascita del Salvatore. Ma attenzione: meditare non significa cercare di dare delle risposte, ma lasciarsi penetrare al mistero e dare spazio a ciò che lo Spirito Santo vuole dirci. E questo è ciò che suggerisce lo Spirito al Nostro autore per ciò che concerne il parto verginale di Maria: “Come le stelle producono la loro luce in modo verginale e senza averne alcun danno per se stesse, anzi apparendo più belle al nostro sguardo, così la Madonna produsse quella luce inaccessibile (Cfr. 1Tm 6,16), il suo Figlio benedetto, senza riceverne alcun danno o macchiare in alcun modo la sua purezza verginale”. Molti Padri della Chiesa sono concordi nel dire che il “parto indolore di Gesù”, pur non essendo un dogma di fede, è però una conseguenza logica del dogma della verginità durante il parto. Il Salesio, confortato da questo pensiero e riprendendo la similitudine delle stelle, aggiunge: “Maria generò il Figlio senza alcuno sforzo né scotimento, né violenza e sforzo”.

Un’antica antifona liturgica dice: “La Vergine Maria ha partorito senza dolore il Salvatore dei secoli”. E non dobbiamo dimenticare che “lex orandi est lex credendi” e cioè “la regola della preghiera è regola della fede”. Ma il Padre celeste non ha certo risparmiato alla santa Vergine altri dolori…pensiamo alla profezia del vecchio Simeone (Lc 2,35) e alla crocifissione di Gesù…

Nella festa dell’Apostolo san Matteo, preghiamo

O Dio, che nel disegno della tua misericordia, hai scelto Matteo il pubblicano e lo hai costituito apostolo del Vangelo, concedi anche a noi, per il suo esempio e la sua intercessione, di corrispondere alla vocazione cristiana e di seguirti fedelmente in tutti i giorni della nostra vita. Amen

Ed oggi, come suggerisce Francesco, senza lambiccarci il cervello, alimentiamo la nostra fede con una preghiera più intensa. Buona giornata e buona domenica,

PG&PGR