5 Giugno 2024: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi,

per quanto brevi alcuni capitoli di questo ultimo libro del TAD, sono abbastanza impegnativi e per questo motivo veli proporremo “col cucchiaino”. Il secondo capitolo ha questo titolo: “E’ necessario avere un continuo desiderio di amare”. Ma prima di inoltrarci in quanto ci dirà Francesco di Sales, crediamo sia bene richiamare alla mente il significato del termine “desiderio”: “Sentimento di ricerca appassionata o di attesa del possesso, del conseguimento di quanto è sentito confacente alle proprie esigenze o ai propri gusti”. Evidentemente, nel nostro caso, ci si riferisce al desiderio che scaturisce dalla sfera spirituale. Il de Sales esordisce con un invito evangelico: Fatevi tesori in cielo (Cfr. Mt 6, 19-21). In questi versetti, tratti da quello che viene chiamato “Il discorso della montagna” (cc. 5,6,e 7 di Matteo), il Signore Gesù afferma che il cuore dell’uomo è sempre vicino al proprio tesoro; secondo la mentalità “del mondo”, dunque, è in una delle tante banche di cui sono piene le nostre città e, per alcuni, in una di qualche paese lontano; nella mentalità evangelica è nella “banca del cielo”. Francesco sostiene che “un tesoro non è sufficiente ad accontentare il divino amante, ma egli vuole che abbiamo tanti tesori, di modo che il nostro tesoro risulti composto di molti tesori; ossia, Teotimo; bisogna avere un desiderio insaziabile di amare Dio, per aggiungere continuamente dilezione a dilezione”. Ricordate Paperon de’ Paperoni e il suo prepotente desiderio di accrescere sempre di più i suoi amati dollari? Comportiamoci, dunque, come lui, trasformando però la sete di beni materiali in quella di beni spirituali e cioè aggiungere amore ad amore. Le api, osserva il Nostro, sono spinte a produrre sempre più miele per “amore” del miele stesso e, partendo da tale considerazione, ci offre questa profonda riflessione: “O cuore dell’anima mia, creato per amare il bene infinito, quale amore puoi desiderare, se non questo amore, che è il più desiderabile di tutti gli amori? O anima del mio cuore, quale desiderio puoi amare al di fuori del il più amabile di tutti i desideri? O amore dei sacri desideri, o desideri del santo amore! Quanto ho desiderato desiderare le tue perfezioni!” Desiderato di desiderare! Non è un gioco di parole, ma un modo tutto salesiano di esprimere il desiderio di imparare ad amare sempre di più e lo spiega in un modo molto pratico che, probabilmente, è capitato anche a noi di vivere: “Il malato che ha nausea, non ha appetito per mangiare, ma desidera aver appetito; non desidera il cibo, ma desidera desiderarlo”. Il malato non sa che quel cibo è buono perché non riesce ad assaggiarlo, ma se gli viene offerto da chi gli vuole bene, si fiderà di lui e cercherà di vincere la repulsione. Allo stesso modo, “sapere che amiamo Dio sopra tutte le cose non è in nostro potere, se Dio stesso non ce lo rivela, ma possiamo ben sapere se desideriamo amarlo; e quando sentiamo in noi il desiderio dell’amore sacro, sappiamo che cominciamo ad amare”. Ricordate la frase di sant’Agostino? «Tardi ti ho amato, o bellezza così antica e così nuova, tardi ti ho amato! Ed ecco che tu eri dentro e io fuori, e lì ti cercavo».

La Chiesa oggi celebra la memoria di san Bonifacio, vescovo e martire. Preghiamo

Interceda per noi, o Signore, il santo vescovo e martire Bonifacio, perché custodiamo con fierezza e professiamo con coraggio la fede che egli ha insegnato con la parola e testimoniato con il sangue. Amen

Cosa potremmo fare, oggi, di particolare per dimostrare a noi stessi che amiamo Dio? Buona giornata,

PG&PGR