26 Giugno 2024: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi,

siamo all’ultimo capitolo del dodicesimo libro e, dunque, alla fine del “Trattato dell’amore di Dio”. Il titolo esprime tutto: “Il monte Calvario è la vera accademia della dilezione”. Tanti autori hanno definito il monte Calvario come il “monte degli amanti”: Gesù, Maria, le pie donne. San Giovanni! Ebbene, vogliamo far parte anche noi di questi amanti? Vogliamo, anche noi, entrare in questa “accademia” per imparare ad amare di più e meglio il Signore? Divideremo questo capitolo, anche se breve, in due parti lasciando quasi interamente la parola a san Francesco di Sales:

“Infine, in conclusione, la morte e la passione di Nostro Signore è il motivo più dolce e più violento che possa animare i nostri cuori in questa vita mortale: ed è la verità che le api mistiche (i santi e tutti coloro che sono chiamati ad esserlo) fanno il loro miglior miele nelle piaghe di questo ‘Leone della tribù di Giuda’, sgozzato, martoriato, straziato sul monte Calvario; i figli della croce si gloriano di questo loro meraviglioso mistero, che il mondo non comprende: dalla morte che tutto divora, è venuto il cibo della nostra consolazione; e dalla morte, più forte di tutto, è venuta la dolcezza del miele del nostro amore. O Gesù, mio Salvatore, quanto è amabile la tua morte, perché è la massima espressione del tuo Amore. E così, dopo il motivo della bontà divina, conosciuta e considerata in se stessa, quello della morte del Salvatore sarà il più potente per rapire gli spiriti beati nell’amore di Dio; a segno di ciò, nella Trasfigurazione, che fu assaggio della gloria (Cfr. Lc 9,30-31), Mosè ed Elia parlavano con Nostro Signore dell’eccesso che doveva compiere in Gerusalemme. Ma di quale eccesso, se non di quell’eccesso d’amore in forza del quale la vita fu rapita all’amante per essere data all’amata? Sicché, nel cantico eterno, penso che ad ogni istante si ripeterà questa gloriosa esclamazione:

                   Via Gesù, la cui morte

                   Ha dimostrato quanto l’amore è forte.

Queste due ultime righe, annota P. Ruggero in nota, sono versi di Francesco di Sales. Facciamoli nostri e ripetiamoli durante questo giorno.

Buona giornata,

PG&PGR