Carissimi,
dopo averci illustrato e riassunto, seppur in modo estremamente sintetico, i motivi che ci dovrebbero spingere all’amore divino e che hanno sollecitato Francesco di Sales a scrivere il TAD, nel dodicesimo capitolo egli ci indica un “Metodo molto utile per servirsi di questi motivi” e ci offre tre considerazioni attraverso le quali possiamo rintracciare i motivi profondi della vera dilezione. Nella prima afferma che occorre, dopo averne considerato uno in generale, lo applichiamo personalmente a noi stessi”. E’ vero che Dio ha mandato suo Figlio per la redenzione di tutti gli uomini, ma ognuno di noi deve considerare la dimensione personale della salvezza pensando che “il Signore è venuto per me, mi ha amato, ha amato me, proprio me, come sono e si è consegnato alla Passione per me”. E vi pare poco? In seconda battuta, continua il Nostro, “bisogna considerare i benefici divini alla loro origine prima ed eterna”. E qui l’Autore ci invita a riflettere sull’infinita bontà di Dio che “da tutta l’eternità ha deciso di crearci, conservarci, governarci e riscattarci, salvarci e glorificare tutti in generale e singolarmente”. Si chiede: chi eravamo noi quando ancora non esistevamo? “Vermiciattoli fatti di terra!”. Tuttavia, dall’eternità Dio “ha avuto per me (noi) pensieri di benedizione; ha meditato e progettato, anzi, stabilito l’ora della mia nascita, del mio battesimo, di tutte le ispirazioni che mi avrebbe elargito, infine, di tutti i benefici che avrebbe operato per me e avrebbe concesso. Esiste una dolcezza simile a questa?” Come terzo punto: “Bisogna considerare i benefici nella seconda sorgente meritoria”. Se la prima sorgente è quella della Creazione, la seconda è quella della Redenzione e come il gran sacerdote portava sulla sua persona delle pietre sulle quali erano incisi i nomi delle dodici tribù d’Israele, così il Signore Gesù, sin dal momento del suo concepimento, “ci ha portati sulle sue spalle accettando il compito di riscattarci con la sua morte”. Dunque la possibilità che Dio offre all’uomo, oltre che collaborare con Lui ad un disegno “generale” per tutta l’umanità, ribadisce il de Sales chiudendo questo capitolo, è quello di accettare un disegno particolare, destinato ad ognuno di noi, molto personale, disegni tra loro simili, ma non identici; il Signore, volendo salvare tutti, non dice “si salvi chi può”, ma ad ognuno getta un salvagente sul quale da sempre è scritto il suo nome e ad ognuno chiede di aggrapparvisi, di metterci del suo in quanto “i benefici non ci infiammano se non pensiamo alla volontà eterna che ce li destina e al cuore del Salvatore che ce li ha meritati con tanta sofferenza”.
Preghiamo
Signore, tu ci hai amati da sempre, sin dall’eternità. Sostieni col tuo Santo Spirito i nostri sforzi, infondi in tutti noi la forza del tuo amore e dimentica i peccati dovuti alla durezza del nostro cuore. Amen
Chiediamoci oggi: ma è proprio possibile che io “piccolo vermiciattolo fatto di terra”, sià così importante agli occhi di Dio? Vi suggeriamo la risposta: Sì, è proprio così. Buona giornata,
PG&PGR
P.S. Auguri alla comunità di san Massimo a Collegno, la nostra vecchia e cara Parrocchia, che oggi celebra il suo patrono, primo vescovo della diocesi di Torino.