Carissimi,
ieri ci siamo lasciati con l’invito di dire qualche giaculatoria durante la giornata e, probabilmente, qualcuno avrà sorriso. Pensate, però, che molti santi, e Francesco di Sales è tra questi, avevano questa buona abitudine; dice infatti che “questo esercizio è molto appropriato per applicare tutte le nostre opere alla dilezione, ma principalmente è più che sufficiente per le piccole e ordinarie azioni della nostra vita”.
Ma quando ci troviamo a dover operare delle scelte importanti o ad affrontare qualche grossa difficoltà? Anche in questo, come ha già fatto in altre occasioni, Francesco ci indica cosa fare: In tali circostanze, innalziamo i nostri cuori e i nostri spiriti a Dio, immergiamoci nella riflessione ed estendiamo i nostri pensieri alla santissima e gloriosa eternità; vediamo che fin da essa la divina bontà ci amava teneramente, destinando alla nostra salvezza tutti i mezzi idonei al nostro avanzamento nella sua dilezione”. Tante volte, le difficoltà che la vita ci presenta, vengono chiamate “croci” e ci sembrano sempre troppo grandi per le nostre deboli spalle. Ci viene in mente il Beato Giovanni Paolo I, il Papa dei 33 giorni, che, dopo la sua elezione a Sommo Pontefice, facendo trasparire la sua perplessità per quella elezione inaspettata, fu avvicinato da uno dei cardinali elettori che gli disse: «Coraggio, Santità; se il Signore dà delle croci pesanti, ci dà anche spalle solide per portarle». Probabilmente questa esperienza tanti, tra noi, l’hanno fatta. Francesco ci offre l’esempio di san Carlo Borromeo che, quando la peste infuriava nella sua Diocesi “trovò il coraggio in Dio e rifletté attentamente come da tutta l’eternità la provvidenza divina avesse preparato e destinato al suo popolo questo flagello, e che, nel flagello stesso, la medesima provvidenza aveva disposto che egli avesse una premura piena d’amore di servire, alleviare ed assistere sinceramente i colpiti, poiché in quella circostanza si trovava ad essere il padre spirituale, il pastore e il vescovo di quella regione”. Il segretario di questo grande vescovo santo, che fu anche io suo primo biografo, Carlo Bascapé, scrive che il vescovo, conscio della gravità di quella calamità e delle fatiche e dei rischi che avrebbe dovuto affrontare, abbracciando la croce esclamò: «Ti saluto o croce preziosa, ti saluto o beata tribolazione». Il Salesio conclude questo capitolo invitandoci ad affrontare in tale modo “le maggiori occupazioni e le più aspre tribolazioni che ci possono capitare” ripetendo le parole del Salvatore: «Sì, Padre perché così è piaciuto a te» (Mt 11,26).
Preghiamo
Signore, a volte è difficile accettare la tua volontà, accoglierla e viverla con fede e con amore. Dacci tu la forza che ci manca e spalle grandi e forti per abbracciare le croci piccole e grandi che incontriamo sul nostro cammino. Amen
Ed oggi, di fronte a qualche difficoltà, non perdiamoci di coraggio, ma confidiamo con fede nell’aiuto di Dio. Buona giornata,
PG&PGR