Carissimi,
con questo breve incontro terminiamo il capitolo XIV e vogliamo farlo lasciando più spazio al nostro Autore che lo conclude così: “3. Nella gelosia umana temiamo che la cosa da noi amata sia posseduta da qualche altro; ma lo zelo che abbiamo per Dio ci fa invece temere sopra ogni cosa di non essere abbastanza interamente da lui posseduti. La gelosia umana fa temere di non essere abbastanza amati; la gelosia cristiana fa temere di non amare abbastanza. Perciò esclamava la santa Sulamita: Fammi sapere, o amore dell’anima mia, dove riposi sul meriggio, affinché io non mi smarrisca seguendo i greggi dei tuoi compagni. Ella teme di non essere tutta del suo sacro pastore, e di essersi anche per poco trastullata con coloro che vogliono essere di lui rivali; essa non vuole che in nessun modo i piaceri, gli onori ed i beni esterni occupino un solo briciolo del suo amore, da lei interamente dedicato al suo caro Salvatore”. Quante volte la gelosia umana crea dei problemi: nelle famiglie, tra gli amici, nell’ambiente di lavoro…nella Chiesa. A volte sono problemi che, con un po’ di buona volontà, vengono risolti; altre portano a delle “fratture” più serie. La gelosia della quale ci ha parlato Francesco, quella di Dio e per Dio, non divide, ma unisce. E se unisce più intimamente al Signore, necessariamente lo fa anche nell’ambito dei nostri rapporti col prossimo. L’importante è che questi ultimi siano originati da Colui che è la fonte e il fine dell’Amore.
Siamo alla prima domenica del Tempo Quaresimale che ci invita ad essere meno “distratti” dalle cose mondane e più attenti a quelle divine. Come dicevano gli antichi: repetita iuvant (giova ripetere le cose) e, aggiungiamo noi, purché siano importanti)
Preghiamo con le parole della liturgia:
O Dio, nostro Padre, con la celebrazione di questa Quaresima, segno sacramentale della nostra conversione, concedi a noi tuoi fedeli di crescere nella conoscenza del mistero di Cristo e di testimoniarlo con una degna condotta di vita. Amen
Buona giornata, buona domenica e, ancora una volta, buona Quaresima,
PG&PGR