3 Gennaio 2024: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi,

“L’amore di Dio è il fine, la perfezione e l’eccellenza dell’universo”. E’ questa la grandezza e il primato del comandamento dell’amore divino che il Salvatore chiama il primo e il più grande comandamento (Mt 22,38). Il Salesio asserisce che “tale comandamento è come un sole che dà lustro e dignità a tutte le leggi sacre, a tutti gli ordini divini e a tutte le sacre Scritture”. In effetti chiediamoci che senso avrebbe la Sacra Scrittura se tutto ciò che in essa leggiamo e meditiamo non avesse come origine l’amore? Le stesse parole di Gesù suonerebbero …vuote. “Tutto è fatto per questo amore celeste e tutto a lui si riconduce: dal sacro albero di questo comandamento dipendono tutti i consigli, le esortazioni e gli altri comandamenti, come suoi fiori, e la vita eterna, come suo frutto e tutto ciò che non tende all’amore eterno, tende alla morte eterna”. Ciò che Francesco vuole sottolineare è che nell’amore non ci possono essere compromessi: o è amore vero o non è amore tanto è vero che Dio non ci suggerisce, non ci consiglia di amarlo, ce lo dà come comandamento. Le “Dieci Parole” (Dieci comandamenti) che conosciamo e che Dio ha dettato a Mosè sul monte Sinai, sono parole d’amore che l’Altissimo rivolge al suo popolo; parole d’amore che si concentrano e si realizzano nella predicazione di Gesù. “Oh Dio vero, mio caro Teotimo – esclama il Nostro – se potessimo comprendere quale obbligo di riconoscenza abbiamo nei confronti di quel sommo Bene che non solo ci permette, ma ci ordina di amarlo!…O bellezza, quanto sei amabile, poiché mi sei concessa da una così grande bontà! O bontà quanto sei amabile nel comunicarmi una così eminente bellezza”. Forse pensiamo poco alla “bellezza” di Dio perché non riusciamo neanche ad immaginarla. Siamo così limitati! Riusciamo ad immaginare tante cose belle, desiderabili e a volte irraggiungibili, ma non riusciamo a farlo nei confronti della bellezza assoluta, quella di Dio. Basterebbe pensare alla sua infinita misericordia… Dio ci ordina di amarlo, non per accrescere la sua già massima grandezza, ma per darci la possibilità di essere e sentirci, sempre di più, suoi figli amati, suoi figli prediletti, avere una maggiore consapevolezza di essere figli nel Figlio e, con Lui, coeredi del suo Regno (Cfr. Rom 8,17). Coscienti di avere ancora tanta strada da fare…

…preghiamo

Padre buono che ci chiedi, anzi ci comandi, di amarti sopra ogni cosa, concedici la grazia di rispondere ogni giorno, con gioia, alla tua chiamata per vivere più intensamente questo rapporto d’amore con Te. Amen

Ed oggi che cosa potremo fare di più? Invochiamo con maggior forza il Santissimo Nome di Gesù, che oggi la liturgia celebra, e lo scopriremo. Buona giornata,

PG&PGR