Carissimi,
siamo tutti coscienti di quanto il cammino di conversione, che dura tutta la vita, sia arduo, con momenti di entusiasmo ma, purtroppo, anche con momenti di stanchezza e di fatica. Francesco di Sales, pienamente cosciente di questo, ribadisce ciò che aveva già detto nella Filotea: “E’ giusto rattristarsi per questo con un pentimento forte, solido, costante, sereno, ma non violento, inquieto, scoraggiato”.
Per esperienza sappiamo che la tentazione più grande non è tanto quella che ci fa cadere, quanto quella che ci impedisce di rialzarci. Perciò, dopo aver riconosciuto una colpa ed aver ricevuto il perdono attraverso il sacramento della riconciliazione “rimani in pace, e. una volta detestata l’offesa, abbraccia con amore l’abiezione che c’è in te, per il ritardo nel progresso verso il bene…Aspettiamo dunque con pazienza il nostro progresso, anziché inquietarci per averne fatto così poco nel passato, procuriamo con diligenza di farne di più nel futuro”. Il de Sales sembra individuare nella collera (ira) uno dei maggiori motori di tanti comportamenti sbagliati: la violenza, di qualsiasi tipo, è conseguenza della collera, egualmente la vendetta. Evidentemente non si tratta del semplice inquietarsi che non è un peccato ma, dice: “Se l’ira ci sorprende, risvegliando nei nostri cuori i primi fremiti della collera, guardiamoci bene dal lasciarci trascinare più avanti nella passione, perché allora finiremmo col peccare”. Tutti noi, probabilmente, conosciamo i sette vizi capitali, ma permetteteci di ricordarli: superbia, avarizia, ira, indivia, lussuria, gola e accidia. Alcuni di questi sono più facili da combattere, per altri ci vuole maggiore impegno facendo ricorso alla preghiera e alla forza di volontà. Continua il Nostro: “Tali ribellioni dell’appetito sensuale, sia nell’ira che nella concupiscenza, sono lasciate in noi per esercitarci, perché possiamo così, resistendo, praticare la fortezza spirituale”. Prosegue facendo un esempio: gli Ebrei sono stati sempre in lotta con i Filistei e, nonostante alcune vittoriose battaglie, non sono mai riusciti a sconfiggerli completamente (Cfr. Gs 23,13); così l’uomo non riuscirà mai a debellare il male definitivamente, ma impegnandosi con tutte le sue forze, confidando nell’aiuto di Dio e attingendo allo Spirito Santo che ci è stato dato in dono, potrà vincere numerose battaglie.
Preghiamo
Signore dacci la forza di opporci al male che alberga nel nostro cuore; la tua grazia sia sempre con noi soprattutto nei momenti in cui siamo più fragili: Amen
Allora oggi cerchiamo di superare la nostra fragilità attraverso tutti quei mezzi che il Signore mette a nostra disposizione. Buona giornata,
PG&PGR