Carissimi,
ieri abbiamo voluto scherzare un po’ con il nostro caro Francesco, ma siamo certi che non ce ne vorrà. Andando avanti ci imbattiamo in una esclamazione riferita ai santi menzionati ieri: “Quanto sono beate queste anime, audaci e forti nel portare avanti le iniziative che Dio ispira loro, e altrettanto pronte e docili nel lasciarle quando tali sono le disposizioni di Dio”.
Proviamo a “giocare” un po’ di fantasia immaginando come sarebbe stata la Chiesa se i loro propositi fossero andati secondo quella che sembrava essere volontà di Dio, ma in fondo non lo era: Francesco di Assisi non riesce a convertire il sultano e muore martire in Egitto così pure Antonio di Padova. Due martiri in più, ma due grandi maestri di vita in meno… sinceramente non riusciamo ad immaginare la Chiesa senza queste due grandi testimonianze; Ignazio di Loyola, con grande rammarico, scioglie la Compagnia di Gesù e Giovanni d’Avila porta a termine la riforma del ramo maschile del Carmelo. Dove sarebbero le grandi menti di quegli ordini che hanno illuminato il cammino della Chiesa? Che confusione! Meglio non pensarci e, quindi, esser loro grati per aver risposto con una perfetta indifferenza ed aver fatto marcia indietro dai loro progetti. Il de Sales mette, poi, a confronto queste grandi figure con il profeta Giona dicendo che “ebbe certo il gran torto di rattristarsi per il fatto che, a suo parere, Dio non adempiva la sua profezia su Ninive. Fece la volontà di Dio annunziando la distruzione di Ninive, ma in quella di Dio mescolò il proprio interesse e la propria volontà; perciò, quando vede che Dio non attua la sua predizione, secondo il rigore dei termini da lui usati nell’annunziarla, se ne affligge e ne mormora indignato”. E’ la stessa indignazione che, tante volte, l’uomo trova nei confronti di Dio quando la sua volontà e la sua misericordia superano la giustizia umana. Spesso sembra che noi uomini abbiamo la pretesa di insegnare a Dio il suo “mestiere”!. Continua, sempre pensando a Giona: “Se avesse avuto come unico fine delle sue azioni il beneplacito della volontà divina, sarebbe rimasto contento sia nel vederlo adempito con la remissione della pena meritata da Ninive, quanto nel vederlo soddisfatto con la punizione della colpa commessa da Ninive”. Potrebbe essere utile rileggere il quarto capitolo del libro di Giona; tranquilli è molto breve, ma ci potrebbe essere di grande aiuto quando “pretendiamo che quello che iniziamo, e a volte cui poniamo mano, vada a buon fine, ma non è ragionevole che Dio faccia le cose a nostro piacimento”. Non possiamo certamente negare che anche noi, a volte, abbiamo questa pretesa nelle nostre parrocchie, nelle nostre comunità, nei nostri gruppi, nelle nostre famiglie…!
Preghiamo
Signore liberaci dalla pretesa di essere sempre assecondati dalla tua volontà; insegnaci ad essere pronti ad accoglierla e a viverla in ogni circostanza della vita. Amen
E se oggi ci accadrà di chiedere al Signore qualcosa di particolare, facciamolo pure senza, però, dimenticarci di aggiungere “se tu lo vuoi”. Buona giornata,
PG&PGR