Carissimi,
oggi iniziamo un nuovo capitolo, il dodicesimo, che ha questo titolo. “Dell’unione della volontà umana a quella di Dio nelle ispirazioni che sono contro le leggi ordinarie, e della pace e dolcezza di cuore, seconda caratteristica dell’ispirazione”. Per farci meglio comprendere, accanto alle ispirazioni delle quali ci ha parlato nel capitolo precedente, il de Sales pone altre ispirazioni
“che si chiamano straordinarie non soltanto perché fanno avanzare l’anima al di là del livello ordinario, ma anche perché la portano ad azioni contrarie alle leggi, alle regole e alle usanze comuni della santa Chiesa, e che perciò sono più da ammirare che da imitare”. In fondo, se ci pensiamo bene, i martiri, offrendo la propria vita, hanno compiuto azioni contrarie alla legge naturale che ci chiede di salvaguardare sempre la vita, anche la nostra; è evidente, però, che essi lo hanno fatto in vista di un bene maggiore. Pensiamo al sacrificio di san Massimiliano Kolbe che, nel campo di concentramento di Auschwitz, offrì la propria vita in cambio di quella di un padre di famiglia. Il nostro Autore ci offre qualche esempio: quello di santa Eusebia detta la “straniera”, anche se un po’ romanzato dalle fonti, che, insieme a due sue compagne, indossando abiti maschili, arrivò in Asia minore dove fondò un monastero a Mileto e morì “carica di santità e fu ritenuta tale per una grande moltitudine di miracoli che Dio operò per mezzo della sua intercessione”. Ma, sottolinea Francesco, vestirsi con abiti che non appartengono al proprio sesso ed “esporsi così travestita ad un viaggio con uomini, non è soltanto al di là, ma contrario alle norme della modestia cristiana”. A quel tempo era così! Ancora un episodio, ma più reale: “Un giovane diede un calcio a sua madre, ma, preso da vivo pentimento, andò a confessarsene da sant’Antonio da Padova, il quale, per imprimergli più profondamente nell’anima l’orrore del suo peccato, gli disse fra l’altro: Figlio mio, il piede che servì di strumento alla tua malizia per un così grande peccato, meriterebbe di essere tagliato. Il giovane intese letteralmente queste parole, e, tornato a casa, in preda alla contrizione si troncò il piede. Le parole del santo nel loro senso ordinario non avrebbero avuto tanta forza, se Dio non vi avesse aggiunto la sua ispirazione: ma una ispirazione così straordinaria, da crederla piuttosto una tentazione, se l’ispirazione non fosse garantita dal miracolo operato dal santo, il quale con la sua benedizione ricongiunse il piede reciso”. E’ vero che Gesù stesso, parlando dello scandalo, usa termini molto forti (Cfr. Mt 5,29-30), ma prendendo alla lettera le sue parole rischieremmo di avere un mondo pieno di monòcoli e monchi….
Oggi, anche se facoltativa, ricorre la memoria di san Luigi Guanella
Preghiamo
O Dio, il tuo servo Luigi Guanella è stato strumento del tuo amore verso i disabili. La sua intercessione guidi tutti coloro che continuano la sua opera in tante parti del mondo e aiuti anche noi ad avere una maggiore attenzione verso di loro. Amen
E se oggi ci capiterà di fare qualche errore non facciamoci del male, ma chiediamo semplicemente perdono. Buona giornata,
PG&PGR