Carissimi,
riprendendo il discorso di ieri su come il male agisca nell’uomo, Francesco ci porta l’esempio del faraone d’Egitto il quale “non vuole impedire che le mistiche donne d’Israele, ossia le anime cristiane, generino dei maschi, purché siano uccisi prima di crescere”. Nel bene, invece, come dice san Girolamo, non si fa tanto caso all’inizio, quanto al compimento. Tante anime, dopo esserne state lontane, si accostano a Dio in modo timido, con tanti dubbi e interrogativi; poi, man mano che si va avanti, tutto diventa più chiaro e bello. Dice il Nostro: “Lo spirito seduttore ci intrattiene sulle cose iniziate e ci fa stare contenti di una primavera fiorita; ma lo Spirito divino ci fa guardare alle cose iniziate con l’unico intento di giungere alla fine, e ci fa rallegrare dei fiori primaverili solo nell’attesa di godere i frutti dell’estate e dell’autunno”. San Tommaso, nella “Somma Teologica” asserisce che è inutile, scegliendo la via da seguire indicata dallo stesso Signore Gesù, riflettere in modo quasi ossessivo se sia bene o meno: “E’ sufficiente consultarsi bene una sola volta con poche persone prudenti e capaci in tale campo” e, una volta operata la scelta “bisogna essere fermi e irremovibili e non lasciarsi smuovere da alcun tipo di apparenza di un bene maggiore”. Infatti, molto spesso, e qui cita san Bernardo, “il maligno si burla di noi, e per distoglierci dal compiere un bene, ce ne propone un altro che sembra migliore, e, cominciato questo, per impedirci di terminarlo, ne presenta un terzo, contento che si dia inizio a molte cose, purché non si concluda nulla”. Viene chiamato in causa anche sant’Anselmo che esprime questo concetto con una similitudine: “Come un alberello trapiantato troppo spesso non potrebbe mettere radici, né, per conseguenza, giungere alla sua perfezione e dare il frutto desiderato; così l’anima che fa passare facilmente il suo cuore da un proposito all’altro, non può trarre profitto né raggiungere il suo giusto sviluppo nella perfezione, poiché questa non consiste nel cominciare, ma nel portare a compimento”. Dunque ci si deve sforzare di andare dove “l’spirazione ci spinge e non girarsi e tornare indietro, ma camminare nella direzione in cui Dio ha indirizzato il nostro volto”; cioè avanti. Oggi accade spesso che i giovani, dopo la maturità, si iscrivano ad una facoltà universitaria e dopo qualche esame andato male decidano di passare ad un’altra e poi ad un’altra ancora, senza risultati accettabili. La maggior parte, poi, decide di abbandonare lo studio. Qualche volta, continua il Salesio “capita che si abbandoni il bene per cercare il meglio, e che lasciando l’uno, non si trovi l’altro”. Quante coppie “scoppiano” perché uno dei due cerca il meglio e, illudendosi di trovarlo, perde anche quello che ha…!
Domani, anche se domenica, ricorre la memoria di San Giovanni Paolo II, preghiamo
Dio, ricco di misericordia, che hai chiamato il santo Giovanni Paolo II, papa,
a guidare l’intera tua Chiesa, concedi a noi, forti del suo insegnamento, di aprire con fiducia i nostri cuori alla grazia salvifica di Cristo, unico Redentore dell’uomo. Amen
Non dimentichiamo il vecchio adagio che dice: spesso il meglio è nemico del bene…a meno che, aggiungiamo noi, quel Bene non sia scritto la lettera maiuscola.
Buona giornata e buona domenica,
PG&PGR