Carissimi,
siamo giunti al sesto capitolo nel quale Francesco tratta “della conformità della nostra volontà a quella di Dio significata nei consigli”. Che differenza c’è tra l’osservanza dei comandamenti e l’adesione ai consigli? Ecco cosa dice il de Sales:
“Il comandamento esprime la volontà piena, ferma e precisa di chi ordina, mentre il consiglio ci manifesta solo una volontà di desiderio; il comando ci obbliga, il consiglio semplicemente ci esorta; il comando rende colpevoli i trasgressori, il consiglio rende soltanto meno lodevole chi non lo segue; i violatori dei comandi meritano condanna, chi trascura i consigli merita solo minor gloria”. Col tuo permesso, caro Autore, vorremmo aggiungere che i comandamenti sono universali mentre i consigli, “tecnicamente”, riguardano una fascia ristretta del Popolo di Dio. Intendiamo parlare di quelli che si chiamano “consigli evangelici” (povertà, castità e obbedienza), che per noi religiosi sono legati ad un “voto”; essi derivano dall’impegno di vivere come è vissuto Gesù e tanti altri cresciuti alla sua scuola, in tutti i secoli. Ma torniamo al testo lì dove dice che c’è differenza tra comandare e consigliare: “Quando si comanda si ricorre all’autorità che obbliga, quando si consiglia si fa appello all’amicizia…il comando impone necessità, il consiglio e la raccomandazione (intendiamoci bene, non quella accompagnata da qualche bustarella…!) ci esortano a ciò che è di maggiore utilità; al comando fa riscontro l’obbedienza, al consiglio la fiducia; si segue il consiglio per piacere e il comando per non dispiacere”. Anche in questo caso il Salesio ci mette di fronte a due tipi di amore, quello di compiacenza e quello di benevolenza: il primo ci obbliga a piacere a Dio e, di conseguenza, a seguire i suoi consigli; l’altro, più profondo, fa sì che quei consigli siano amati. Spiega: “L’amore e il rispetto che un figlio porta al padre gli fanno decidere non soltanto di vivere secondo i suoi comandi (compiacenza), ma anche secondo i desideri e le preferenze che esprime (benevolenza)”. E’ strano pensare che proprio Francesco si è “opposto” alla volontà di suo padre: la prima volta scegliendo una strada diversa da quella che il genitore aveva immaginato per lui e cioè la carriera nel senato di Chambery; la seconda accettando la missione nello Chablais venendo meno al desiderio del padre che glielo voleva impedire per timore dei Calvinisti e di un probabile insuccesso del figlio. Francesco, come sappiamo, cosciente delle difficoltà cui andava incontro, non rinuncerà a questa missione che portò a termine con successo. L’amore di Dio che lo spinse ad accettare quella difficile e pericolosa missione superava l’amore del padre terreno pur rispettandolo profondamente.
Preghiamo oggi chiedendo l’intercessione di San Girolamo, grande studioso della Sacra Scrittura, del quale oggi ricorre la memoria
O Dio, che hai dato al sacerdote san Girolamo una conoscenza viva e penetrante della Sacra Scrittura, fa’ che il tuo popolo si nutra sempre più largamente della tua parola, e trovi in essa una sorgente di vita. Amen
Lasciamoci consigliare dal Signore, oggi e sempre. Buona giornata e buona domenica,
PG&PGR