Carissimi,
molte anime buone, con il loro impegno, hanno affrontato, come dice san Paolo, “il buon combattimento della fede” e a volte anche contro se stessi. Questo perché, come abbiamo già detto altrove, talvolta la natura umana si “ribella” alle ispirazioni dello Spirito. Pensiamo alla prima comunità cristiana. Nel libro degli Atti degli Apostoli (4,32) si dice che «la moltitudine di coloro che erano venuti alla fede aveva un cuore solo e un’anima sola e nessuno diceva sua proprietà quello che gli apparteneva». Ma è sufficiente andare all’inizio del capitolo 6 per rendersi conto che, dopo non molto tempo, le cose avevano assunto un altro aspetto: «In quei giorni, mentre aumentava il numero dei discepoli, sorse un malcontento tra gli ellenisti verso gli Ebrei, perché venivano trascurate le loro vedove nella distribuzione quotidiana…». E quanti rimproveri ha dovuto fare Paolo alle comunità destinatarie delle sue lettere? Citiamo un brano che ci sembra essere il più rappresentativo; ai Galati che, “usciti dal seminato”, l’Apostolo scrive: «O stolti Gàlati, chi mai vi ha ammaliati, proprio voi agli occhi dei quali fu rappresentato al vivo Gesù Cristo crocifisso? Questo solo io vorrei sapere da voi: è per le opere della legge che avete ricevuto lo Spirito o per aver creduto alla predicazione? Siete così privi d’intelligenza che, dopo aver incominciato con lo Spirito, ora volete finire con la carne? Tante esperienze le avete fatte invano?» La natura umana, se proprio non si ribella, pone sempre una certa resistenza quando non si lascia permeare completamente dallo Spirito. Francesco di Sales, proseguendo nel suo discorso sulla morte della Vergine Maria che descrive come estremamente dolce e serena, così come lo era stata la sua vita, afferma che “il santo amore impegnava la propria forza nel cuore verginale della Madre santa…perché non incontrava alcuna resistenza né ostacolo”. E per meglio illustrare questo concetto, come al solito ricorre ad una delle sue similitudini: “Come si vedono i grandi fiumi creare gorghi e spruzzi con grande rumore nei punti scoscesi, dove le rocce formano banchi e scogli che ostacolano e impediscono il flusso naturale delle acque, mentre in pianura scorrono e defluiscono dolcemente, senza sforzo (speriamo che presto i nostri fiumi tornino ad avere questo aspetto…); cosi l’amore divino, trovando nelle anime umane molti ostacoli e resistenze, e tutte ne presentano anche se di diverso genere, agisce con violenza, combattendo le cattive inclinazioni, colpendo il cuore, spingendo la volontà con diverse agitazioni e vari sforzi, al fine di crearsi uno spazio o almeno superare gli ostacoli”. Ma nella santa Vergine, continua, “tutto favoriva e assecondava il corso dell’amore celeste: i suoi progressi e la sua crescita erano immensamente più grandi che non in tutte le altre creature”. Questo ci porta a pensare che anche nella santa Vergine, come in ogni creatura, ci sia stato un “processo” di crescita e di maturazione nell’amore di Dio.
Oggi la Chiesa celebra un grande santo, Ireneo di Lione, vescovo e martire, che fu strenuo difensore, contro lo gnosticismo, della presenza delle due nature in Cristo, quella divina e quella umana.
Preghiamo
O Dio, che al vescovo sant’Ireneo hai dato la grazia di confermare la tua Chiesa nella verità e nella pace, fa’ che per sua intercessione ci rinnoviamo nella fede e nell’amore, e cerchiamo sempre ciò che promuove l’unità e la concordia. Amen
Alla Vergine Maria che ha concepito il Figlio di Dio nella sua natura umana, volgiamo oggi un pensiero in più. Buona giornata,
PG&PGR
P.S. Una preghiera particolare per PGR che oggi compie 67 anni.