Carissimi,
“La gloriosa Vergine è morta di un amore estremamente dolce e sereno”. Questo è il titolo del capitolo quattordicesimo che conclude il settimo Libro del TAD. Francesco apre col citare alcuni santi che hanno ricevuto, a questo proposito, la grazia speciale di alcune rivelazioni da parte della santa Vergine. Nel “Libro della grazia speciale” si dice che la Madonna “ha rivelato a santa Matilde (si riferisce a santa Matilde di Hackeborn 1241-1298, n.d.r.) che la malattia della quale morì non fu altro che un violento attacco dell’amore divino”; santa Brigida (di Svezia 1303-1373), nel “Libro delle rivelazioni”, e san Giovanni Damasceno (670/80-749) in alcuni sermoni, “invece affermano che morì di una morte estremamente serena”. Il Salesio asserisce: “Entrambe le affermazioni, Teotimo, sono vere”. Scusaci, Francesco, ma come possono, due affermazioni contrastanti, essere egualmente vere? Sapendo bene che gli “spiriti critici”, anche dopo secoli, si sarebbero posti questa domanda, ci risponde con un esempio molto chiaro: “Le stelle sono straordinariamente belle a vedersi e mandano una luce piacevole; ma, se hai fatto attenzione, emettono i loro raggi con sfavillii, scintillii e a scatti, come se producessero la luce con sforzo e a più riprese, e questo o perché il loro splendore, essendo debole, non può agire con continua uniformità, o perché i nostri deboli occhi non sono capaci di fissarle in modo fermo e costante, a causa della grande distanza che esiste tra noi e quegli astri”. Allo stesso modo, spiega, molti santi “morti d’amore”, ebbero una vasta e differente gamma di “sintomi di dilezione”, prima della morte: “forti slanci, violenti attacchi, estasi straordinarie, gravi prostrazioni, terribili agonie che davano l’impressione che il loro amore generasse con sforzo e a più riprese la loro morte beata”. Questa varietà, secondo l’Autore, è da imputarsi all’imperfezione del loro amore che, anche se grande, “non poteva mantenere la propria dilezione con un ritmo sempre uguale”. Evidentemente, si affretta a dire che, per la santa Vergine, le cose furono diverse. Come? Ed ecco un’altra similitudine: “Come vediamo crescere l’alba del giorno non a scatti o sussulti, ma con una accentuazione della luminosità ed una crescita graduale quasi impercettibile, per cui la si vede effettivamente crescere di splendore, ma in maniera così uguale che non è possibile cogliervi un’interruzione, separazione o discontinuità, così l’amore divino cresceva ad ogni istante nel cuore verginale della nostra glorioso signora, ma con aumento dolce, sereno e continuo, senza agitazione, né scosse, né violenza alcuna”. L’amore, anche quello tra le creature “innamorate”, per se stesso è dolce, tenero, pacifico, tranquillo, ma questo non esclude che ci possano essere delle difficoltà di vario genere da affrontare. Il problema sta nel ricercare lo spirito giusto per affrontarle. E’ lo spirito che ha animato Maria che, certamente, non è stata esentata dalle difficoltà della vita. Pensiamo a quelle incontrate dopo il concepimento di Gesù e alla sua nascita; agli eventi causati dalla follia di Erode, alla dura vita quotidiana a Nazaret… Come avrà affrontato, Meria, la morte del suo sposo e come avrà reagito alla caparbietà dei suoi concittadini nei confronti di suo figlio? Tutte domande che possiamo legittimamente porci e per le quali possiamo solo immaginare le risposte.
Preghiamo
Padre buono, quando ci dibattiamo nelle difficoltà del quotidiano, fa’ che l’intercessione della Vergine ci aiuti ad affrontarle col suo stesso coraggio e la sua stessa fiducia in Te. Amen
E se oggi ci imbatteremo in qualche difficoltà inattesa… Buona giornata,
PG&PGR
P.S from PG
Ieri mattina PGR è stato ricoverato al Policlinico Casilino. Cadendo si è rotto il femore e dovrà essere operato oggi o domani. Poi dovrà affrontare la riabilitazione. Vi chiedo una preghiera particolare per lui.