19 Giugno 2023: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi,

il nostro Francesco conclude l’undicesimo capitolo, dedicato al “morire d’amore”, citando, dopo san Francesco, santa Maria Maddalena, san Basilio Magno e, seppur più brevemente, santa Teresa d’Avila. Ma andiamo con ordine. Una antica tradizione narra che la grande discepola di Gesù, colei che per prima lo ha visto risorto ed ha portato il lieto annuncio agli Apostoli, dopo l’Ascensione di Gesù al cielo, mentre iniziavano le prime feroci persecuzioni da parte dei Giudei (siamo intorno al 48 d.C., ndr), fuggi con un gruppo di seguaci del Maestro e, con una barca, dopo un lungo viaggio, approdò in Provenza (Francia). Maddalena si ritirò in una caverna  e lì visse per trent’anni. Ecco cosa dice il de Sales: “Santa Maddalena dopo aver dimorato trent’anni nella grotta che si vede ancora in Provenza, rapita sette volte tutti i giorni e sollevata dagli angeli in alto, quasi per andare a cantare con loro le sette Ore canoniche, una domenica si recò finalmente in chiesa. Quivi, il suo santo vescovo san Massimino, trovandola in contemplazione con gli occhi pieni di lacrime e le braccia tese verso il cielo, le diede la comunione: poco dopo rese a Dio la sua anima beata, recandosi un’altra volta ai piedi del suo Salvatore a godervi la parte migliore che già aveva scelto in questo mondo”. Da notare che l’Autore prende per buona l’idea del suo tempo che identificava Maria Maddalena con la Maria sorella di Marta e di Lazzaro. Poi, facendo un balzo indietro di circa dodici secoli, passa a parlare della morte di san Basilio raccontando che: “San Basilio aveva stretto amicizia con un illustre medico, ebreo di stirpe e di religione, allo scopo di convertirlo alla fede di nostro Signore. Ma ogni fatica era stata vana. Estenuato infine dai digiuni, dalle veglie e dal lavoro, trovandosi in punto di morte, chiamò il medico scongiurandolo di dirgli francamente che cosa pensasse della sua salute. Il medico lo esaudì. Dopo avergli tastato il polso: «Non vi è più alcun rimedio, disse, prima che il sole tramonti, morirai». — «Ma che cosa dirai — replicò l’infermo, — se domani fossi ancora in vita?» — «Mi farei cristiano, te l’assicuro» rispose il medico. Il santo, allora, pregò il Signore di volergli prolungare la vita del corpo in favore di quella spirituale del suo amico, il quale, davanti ad un simile miracolo, si convertì. E san Basilio, alzatosi prontamente, si recò in chiesa per battezzarlo insieme all’intera famiglia. Poi, tornato nella sua camera, rimessosi a letto, si trattenne a lungo col Signore in preghiera, esortò santamente i presenti a servire Dio con tutte le forze, ed infine, vedendo gli angeli venirgli incontro, esclamò con somma soavità queste parole: Mio Dio, nelle tue mani raccomando il mio spirito, e morì. Il povero medico convertito, vedutolo morire, l’abbracciò, mentre piangendo esclamava: «O grande Basilio, servo di Dio, se non avessi voluto non saresti morto neppure oggi, come non moristi ieri»”. E aggiunge: “Chi non vede che quella morte fu tutta d’amore?” In conclusione dedica qualche riga a santa Teresa d’Avila che, come sostiene uno dei suoi biografi Diego Yepes, “dopo la sua morte rivelò di essere morta di un attacco e di un eccesso d’amore così violento che, non essendo la natura in grado di sopportarlo, l’anima si era allontanata con l’amato oggetto del suo affetto”. Giunti a questo punto…preghiamo:

Signore aiutaci a crescere nel tuo amore, giorno dopo giorno, fino a quando Tu vorrai e poi accoglici nel abbraccio d’amore. Amen

Ed oggi ancora qualche passo avanti nell’amore di Dio. Buona giornata,

PG&PGR