Carissimi,
é innegabile che alcune affermazioni di San Francesco di Sales ci lascino, talvolta, perplessi. Cerchiamo, però, per quanto è possibile, di calarci nell’animo di questo “dottore dell’amore” che si “avventura” nel mistero di Dio per parlarci del Suo Amore. E’ qualcosa che, spesso, va al di là dei nostri schemi, della nostra mentalità e, forse, anche delle nostre capacità. Il mondo che ci circonda, sovente ci è di ostacolo nel “cammino di perfezione” che il Signore, in tanti modi, ci invita a percorrere. Non si tratta di estraniarsi dal mondo, vivere come in una dimensione parallela…No, Dio non desidera questo, ma che ogni cristiano divenga luce del mondo e sale della terra (Cfr. Mt 5,13-15). Gesù stesso, nel lungo discorso di addio riportato dall’evangelista Giovanni, non chiede al Padre che i suoi discepoli vengano tolti dal mondo, ma che siano protetti dall’azione dello spirito del male (Cfr. 17,15). Anche noi, testimoniando con convinzione la stessa fede degli apostoli, godremo della stessa protezione. I Santi, tanto quelli conosciuti, quanto quelli sconosciuti ai più, ne hanno dato testimonianza vivendo le vicissitudini del loro tempo, ma restando in quella quiete dell’anima di cui il Nostro ci sta parlando. Senza menzionarla direttamente, cita l’esperienza di una monaca della Visitazione dicendo: “Abbiamo visto un’anima saldamente aggrappata ed unita al suo Dio che, nondimeno, aveva l’intelletto e la memoria così liberi da ogni occupazione interiore, da percepire molto distintamente ciò che si diceva intorno a lei e ricordarsene completamente, benché le fosse impossibile rispondere e staccarsi da Dio, al quale era unita per l’adesione della sua volontà”. P. Ruggero Balboni, il “grande vecchio”, in nota, specifica: “Francesco di Sales si riferisce a Madre Anne-Marie Rosset, alludendo alla quale lo stesso Bossuet (1627-1704, vescovo e teologo francese, n.d.r.) dice: «E’ una partecipazione anticipata dello stato dei Beati». La biografia di questa donna, purtroppo, è rimasta allo stato di manoscritto custodito nel monastero della Visitazione di Annecy; in esso, comunque, si legge che il de Sales ha avuto ben presente, nella sua mente, questa figura nella composizione del sesto libro del TAD e in particolare dei capitoli che stiamo affrontando in questi giorni. Scusate, ma ci sembrava doverosa questa precisazione anche perché dà una chiara e veritiera testimonianza di quanto abbiamo letto finora. Quando ci si lascia “prendere” dall’Amore di Dio, la quiete dell’anima diventa qualcosa di reale. Tornando al tenero esempio del bambino attaccato al seno della mamma, il Salesio aggiunge che questa santa suora “avendo impegnato soltanto la volontà, e mantenuto liberi l’intelletto, la memoria, l’udito e l’immaginazione, è simile al bambino che, mentre succhia il latte, vede, ode, muove le braccia, senza per questo abbandonare il seno”. Proviamo ad immaginarci bambini, attaccati al seno di nostra madre…o al biberon…!
Preghiamo con la liturgia del giorno
O Padre, principio della vera libertà e fonte di salvezza, ascolta la voce del tuo popolo e fa’ che i redenti dal sangue del tuo Figlio vivano sempre in comunione con te e godano la felicità senza fine. Amen
Sarebbe possibile provare oggi, tra le nostre molteplici occupazioni, a pensare più intensamente all’amore di Dio? Proviamoci! Buona giornata,
PG&PGR