24 Maggio 2023: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi,

alla Beata Vergine Maria Ausiliatrice, della quale oggi la Chiesa fa memoria, dedichiamo l’incontro odierno. Siamo alla seconda sezione del primo capitolo e il nostro Francesco, continuando ciò che diceva ieri, aggiunge che “nell’orazione, l’unione si attua spesso con piccoli, ma frequenti slanci e progressi dell’anima in Dio”. Un vecchio detto popolare, forzando un po’ la grammatica italiana, dice “nessuno è nato imparato”. Grammatica a parte il concetto è giusto e anche nell’ambito della fede è valido. Dio non entra “come un treno in corsa” nella nostra vita, ma delicatamente e ci offre il tempo necessario affinché possiamo “imparare” ad amarlo passo dopo passo. Il Nostro, per meglio spiegarsi torna al tenero esempio dei bambini mentre vengono allattati al seno della mamma: “Se guardi bene…vedrai che ogni tanto premono e spingono con piccoli slanci per il piacere che provano nel succhiare; così, nell’orazione, il cuore unito al suo Dio molte volte fa ripetuti sforzi di unione, con movimenti per mezzo dei quali si stringe e avvince sempre di più alla divina dolcezza”. Siamo convinti che tutti i grandi santi abbiamo imparato pian piano ad amare Dio profondamente fino a far dire alla propria anima: “Sì, Signore, sono tutta, tutta, tutta tua, senza eccezione; oppure: Signore, lo sono di sicuro e lo voglio essere sempre di più; oppure, come una preghiera: O dolce Gesù, attirami sempre più profondamente nel tuo amore, affinché il tuo amore mi prenda ed io sia completamente inabissato nella sua dolcezza”. Generalmente si pensa che per arrivare a questo tipo di unione con Dio, bisogna essere già santi “in partenza”. Ma non è sempre vero: pensiamo a quanti grandi santi hanno “faticato” e lottato con se stessi prima di “inabissarsi” nella dolcezza dell’amore di Dio. Perciò non arrendiamoci se il cammino è faticoso. La vetta di una montagna si raggiunge con passo lento e cadenzato e quando la fatica comincia a farsi sentire, guai fermarsi! I muscoli, raffreddandosi, potrebbero rendere molto difficile riprendere la marcia. Proseguiamo con ciò che dice l’Autore: “Altre volte l’unione si attua non con slanci ripetuti, ma con una continua ed impercettibile pressione ed un progresso del cuore nella bontà divina”. E, come è sua consuetudine, porta un esempio: un blocco di materiale molto pesante, posato sul terreno, pian piano, senza alcuna sollecitazione esterna, col tempo, affonda in esso a causa della legge di gravità, “così il nostro cuore, una volta unito al suo Dio, se rimane in tale unione e nulla lo distoglie, continua ad affondarsi a causa di un insensibile progresso d’unione fino a trovarsi tutto in Dio, a motivo della santa inclinazione che gli dà l’amore divino di unirsi sempre più alla somma bontà”. Ci sentiamo, però, in dovere di aggiungere, e crediamo che il Salesio sia d’accordo con noi, che questo è valido anche per le cattive inclinazioni: se si lascia che affondino nel nostro cuore, molto difficilmente poi si riuscirà a rimuoverle. E come “l’amore è una virtù che unisce” così tutto ciò che si oppone all’amore, non può far altro che dividere.

Preghiamo chiedendo l’intercessione di Maria, aiuto dei cristiani

O Dio, che in Maria, madre del tuo Figlio, hai posto il segno della nostra difesa e del nostro aiuto, concedi al popolo cristiano di vivere sempre sotto la sua protezione e di godere di una pace indefettibile. Amen

 Viviamo questa giornata con la certezza che l’Ausiliatrice fa il tifo per noi. Buona giornata,

PG&PGR