13 Marzo 2023: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi,

con oggi concludiamo il quarto libro del TAD e questo significa che abbiamo fatto un terzo del nostro percorso insieme a Francesco di Sales che, in questo ultimo capitolo, vuole spiegarci quale sia il mezzo per distinguere la carità dall’amore imperfetto. Ed ecco ciò che dice in prima battuta: “Se, esaminando a fondo gli oggetti dei desideri, degli affetti e dei progetti che hai ora, ne trovi uno per il quale vorresti andare contro la volontà e il beneplacito di Dio, peccando gravemente, è indubbio che tutto il sentimento, tutta la felicità e la prontezza che hai nel servizio di Dio non hanno altra sorgente che l’amore umano e imperfetto”. Se è vero, come è vero, che Dio è la sorgente dell’amore, come può chiamarsi amore un comportamento che si distacca da lui? Inoltre l’Autore ci esorta a stare con i piedi ben piantati per terra, guardando soprattutto al presente, giacché, dice “è sufficiente che siamo fedeli nelle circostanze presenti, secondo la diversità dei tempi, dato che ad ogni momento è sufficiente la propria sofferenza” (Cfr. Mt 6,34). Crediamo che questa esperienza ognuno di noi l’abbia fatta e si sia reso conto che è la costanza che fa la differenza senza fare come i “figli di Efraim” che, come dice il Salmo (78.9), pur essendo dei validissimi arcieri, voltarono le spalle nel giorno della lotta: si erano creduti imbattibili, ma avevano riposto la fiducia solo in se stessi. Dice Francesco: “Rimaniamo in umiltà tra la fiducia e la sfiducia, sperando che con l’assistenza divina, all’occasione, agiremmo come ci immaginiamo, pur temendo tuttavia e, data la nostra abituale miseria, che non ne faremmo nulla e perderemmo il coraggio”. Quello della “resa” è certamente un timore lecito che va, però, combattuto pensando che Dio non ci lascia soli e che, al momento opportuno “moltiplicherà la sua grazia, raddoppierà il suo aiuto e ci darà tutta l’assistenza necessaria”. Il Nostro aggiunge, a conferma di questo, che “molti servi di Dio, rappresentandosi le tentazioni assenti, se ne sono spaventati fin quasi a perdere il coraggio, mentre quando le hanno avute di fronte, si sono comportati molto coraggiosamente”.  A volte, pensando alle difficoltà di qualche “impresa” da affrontare, siamo timorosi, ma poi ci scopriamo coraggiosi lasciandoci guidare da Dio. E’ un po’ quello che è avvenuto a noi prima di cominciare questa “avventura” al seguito di Francesco.  Lasciamo ora che sia il nostro Amico a concludere l’incontro odierno e il quarto libro del TAD:“Così, caro Teotimo, se avessimo sempre il sentimento e la spinta del coraggio per superare ‘il leone ruggente che va qua e là in giro cercando di divorare chi incontra’ (Cfr. 1Pt 5,8), ciò potrebbe generare in noi vanità e presunzione: è sufficiente che abbiamo un serio desiderio di combattere con valore ed una completa fiducia che lo Spirito divino ci assisterà col suo soccorso allorché si presenterà l’occasione di usarlo”.

Preghiamo

Nella tua continua misericordia, o Padre, purifica e rafforza la tua Chiesa, e poiché non può vivere senza di te, guidala sempre con la tua grazia. Amen

Guardiamo avanti con serenità e fidiamoci sempre più di quel Padre che continua ad amarci oltre misura. Buona giornata,

PG&PGR