Carissimi,
“C’è molta differenza tra la carità e l’amore umano che essa produce in noi: la voce della carità pronuncia, intima e opera per tutti i comandamenti di Dio nel nostro cuore; l’amore umano…qualche volta li imita anche tutti, ma non li attua mai tutti, anzi qualcuno soltanto”.
Per comprendere meglio quanto Francesco di Sales ci ha appena detto e quanto ci dirà dopo, è utile fare riferimento alla prima lettera Enciclica di Papa Benedetto XVI “Deus caritas est”, Dio è amore (1 Gv 4,16) promulgata il giorno di Natale del 2005, dove si accentua il senso cristiano dell’amore e in determinati passaggi si mette anche in evidenza quanto la parola “amore” oggi sia “così sciupata, così consumata ed abusata che quasi si teme di lasciarla affiorare sulle proprie labbra”. Il de Sales, in questo raffronto tra la carità e l’amore umano aggiunge: “la carità pronuncia e raccoglie tutte le sillabe, ossia tutte le circostanze dei comandamenti di Dio; l’amore umano ne lascia sempre indietro qualcuno, e soprattutto quello della pura e retta intenzione”. Nella società odierna si fa presto a parlare di amore e lo si fa credendo che questo trovi la sua origine soltanto nell’uomo e nei suoi sentimenti. In questa visione così riduttiva, Dio rimane relegato in un angolino. Per noi cristiani, al contrario, l’amore ha la sua origine e il suo fine in Dio e il suo “tono”, così lo chiama Francesco “è costante, dolce, gentile; mentre l’amore umano o lo alza troppo nelle cose terrene o lo abbassa troppo in quelle celesti”. A molti sembra che questa “dipendenza” dell’amore umano da quello divino, sia una limitazione alla libertà dell’uomo e questo, soprattutto quando si affronta il delicato tema della sessualità senza considerare che anche questa è dono di Dio. Infatti il Papa Emerito dice: “L’eros (l’amore corporeo) posto nella natura dell’uomo dal suo stesso creatore, ha bisogno di disciplina, di purificazione e di maturazione per non perdere la sua dignità originaria e non degradare a puro ‘sesso’, diventando una merce…In Cristo Gesù, che è l’amore incarnato di Dio, l’eros-agape la carità) raggiunge la sua forma più radicale”. Francesco aggiunge che “finché la carità si trova nell’anima, si serve di questo amore umano che è una sua creatura”, ma quando ne viene separata anche l’amore umano rischia di deteriorarsi pericolosamente; e questo perché, conclude il Nostro: “L’amore umano, in assenza della carità, non ha più alcuna forza soprannaturale per condurre l’anima all’azione sublime dell’amore di Dio sopra tutte le cose”. L’uomo per quanto riguarda la sua natura, sensi compresi, non ha inventato nulla.
Preghiamo
Dio onnipotente e misericordioso, donaci di essere intimamente purificati dall’impegno penitenziale della Quaresima per giungere alla Pasqua con spirito rinnovato. Amen
Quanto abbiamo letto oggi potrebbe aiutarci a ripensare a quanto l’amore di Dio influisce sulla nostra vita e nei nostri rapporti. Buona giornata,
PG&PGR