1 Marzo 2023: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi,

mentre iniziamo il mese di marzo “pazzerello”, terminiamo il quinto capitolo del quarto libro del TAD. Dopo la storia dei viaggiatori che il nostro Autore ci ha raccontato ieri e che, sospettiamo, sia uscita dalla sua mente magari prendendo lo spunto dalla parabola delle dieci vergini (Mt 25,1-12), riprende il suo discorso sottolineando la nostra condizione di “viandanti in questa vita mortale” aggiungendo, con un po’ di amarezza che “quasi tutti siamo volontariamente addormentati nel male”. Ma, per rincuorare se stesso e noi, si affretta ad aggiungere che Dio, nella sua giustizia, manda con abbondanza su tutti “i raggi delle sue aspirazioni; scalda i nostri cuori con le sue benedizioni raggiungendo ognuno con i segni del suo amore”. A questo punto dovremmo chiederci: quanto sono pronto/a a riconoscere, nella mia vita, questi segni? Il de Sales, infatti, continua chiedendosi come accade che tali segni “attirino così pochi e ne coinvolgano ancora meno?”  Se questa domanda proviamo a trasferirla dal XVII a XXI secolo, cioè oggi, ci rendiamo conto che è ancora valida visto che la situazione non è cambiata molto e, se è cambiata, lo è in peggio. La risposta? Beh, ognuno di noi, guardando nel proprio cuore, può provare a dare una risposta. Francesco, inoltre, si preoccupa di mettere in guardia quei “pochi” che si lasciano attirare e coinvolgere dallo Spirito di Dio, dicendo: “Ne gioiscano pure, giacché si tratta di un grande bene; ma non se ne vantino, perché è per pura bontà di Dio, che lascia loro l’effetto dei suoi benefici, ma se ne riserva la gloria”. Molto probabilmente, dicendo questo, egli ha in mente la parabola del fariseo e del pubblicano e del rischio della propria “autocelebrazione”; Tommaso da Kempis, nel suo libro “Imitazione di Cristo” dice che Dio è più propenso ad accogliere chi, con umiltà, riconosce il proprio peccato, piuttosto di coloro che, per le proprie opere buone montano in superbia. Ciò non toglie che ci siano anche quelli “che persistono nel sonno del peccato” nonostante le sollecitazioni e le ispirazioni che Dio non fa mancare a nessuno; ma c’è anche chi, consapevole del proprio peccato, cambia strada e nel Vangelo troviamo tanti esempi che attestano che l’incontro con Gesù stravolge le vita: Maria di Magdala, la Samaritana, i pubblicani Levi (San Matteo) e Zaccheo, il “buon ladrone”. Evidentemente, però, non mancano quelli che hanno opposto un forte rifiuto all’invito alla conversione: Erode Antipa, i Farisei, i Dottori della Legge, gli scribi, Ponzio Pilato. Questi, dice il Nostro “hanno motivo di dolersi e di lamentarsi” ma, aggiunge, “soltanto contro se stessi perché non hanno prestato attenzione alla luce”. E coloro che non hanno ricevuto l’annuncio del Vangelo, potremmo chiedere? Risponde: la luce di Dio, oltre a manifestarsi con la grazia, illumina gli uomini anche attraverso la “legge naturale” che è radicata nell’anima di tutti e basterebbe seguire questa per conseguire la salvezza. Il capitolo termina con la citazione di Romani 1,20-21, dove San Paolo rimprovera aspramente “gli antichi Gentili”, i sapienti pagani del passato che spesso “pur avendo conosciuto il bene, avevano seguito il male”. Ma lo stesso rimprovero l’Apostolo delle Genti potrebbe rivolgerlo ai “sapienti” di tutti i secoli, compreso il nostro.

Preghiamo

Guarda, o Signore, il popolo a te consacrato, e fa’ che, mortificando il corpo con l’astinenza, si rinnovi con il frutto delle buone opere. Amen

Oggi, spegniamo pure le luci superflue per risparmiare sulle bollette, ma non quella di Dio…è gratuita. Buona giornata,

PG&PGR