Carissimi,
“L’unione degli spiriti beati con Dio nella visione della processione dello Spirito Santo”; questo è il titolo del tredicesimo capitolo del Terzo Libro del TAD. Prima di tutto cerchiamo di chiarire, in parole povere, quel termine “processione” e che cosa vogliamo intendere quando nel Credo diciamo “Credo nello Spirito Santo che è Signore e dà la vita e procede dal Padre e dal Figlio”. In questo contesto il “procedere” indica l’Amore che unisce il Padre al Figlio, una sorta di “personificazione” di questo Amore e che viene elargito anche agli uomini. Azzardiamo un paio di esempi: gli innamorati che si dichiarano l’un l’altro “tu sei il mio amore”, oppure i genitori che dicono al proprio figlio “sei l’amore di mamma e papà”. Francesco di Sales afferma che “l’Eterno Padre, vede l’infinita bontà e bellezza della propria essenza così vivamente, essenzialmente e sostanzialmente espressa nel suo Figlio, ed il Figlio, reciprocamente, vede che la sua essenza, bontà e bellezza hanno origine nel Padre, come nella propria sorgente e radice: potrebbe essere che il Padre e il Figlio non si amino vicendevolmente di un amore infinito, poiché la volontà per mezzo della quale amano e la bontà per la quale amano, sono infinite sia nell’uno che nell’altro?” Non è certamente un concetto semplice che gli esempi umani possono, solo in parte, aiutare a comprendere meglio, ma non dimentichiamo che stiamo parlando di un mistero, quello della SS. Trinità. Ma forse può aiutarci l’affermazione che l’Autore fa quando dice: “L’amore che non ci trova uguali ci rende uguali; se non ci trova uniti ci unisce”. Se questo è vero per noi creature limitate, lo è molto di più per le Persone Divine in quanto “l’amore divino dell’Eterno Padre verso il Figlio viene attuato in un solo sospiro, emesso reciprocamente dal Padre e dal Figlio che, in tal modo, rimangono uniti e legati insieme”. Quel sospiro lo ritroviamo in ciò che dice il Signore risorto, nella sua prima apparizione la sera di Pasqua, dopo aver alitato sui discepoli: «Ricevete lo Spirito Santo»(Cfr. Gv 20,22). Il Nostro prosegue dicendo che la bontà del Padre e del Figlio, pur essendo due gli “amanti”, sono uniti da una “assolutamente unica volontà che ama; per cui c’è anche un solo amore”. Ora, ne deduce il de Sales, se il Padre e il Figlio sono uniti da un amore infinito che si realizza attraverso questo “sospiro”, anch’esso sarà infinito e “dato che non può essere infinito se non è Dio, tale Spirito sospirato dal Padre e dal Figlio è vero Dio e siccome non c’è e non ci può essere che un solo Dio, tale Spirito è un solo vero Dio col Padre e col Figlio”. Anche qui possiamo azzardare delle similitudini: quando due innamorati si guardano negli occhi “sospirando”, quel sospiro non è amore? E quando i genitori guardano al proprio figlio e sospirano, non è quello un sospiro di amore? Forse i due esempi sono un po’ traballanti; perdonateci, ma quello della Trinità resta un mistero anche per noi, poveri preti! Oggi ricordiamo la Beata Vergine Maria di Lourdes.
Preghiamo
O Dio, Padre misericordioso, soccorri ogni nostro male fisico o spirituale, e per intercessione di Maria, Madre immacolata del tuo Figlio, fa’ che risorgiamo dalle nostre infermità per rinascere a vita nuova. Amen
Alla Santissima Vergine affidiamo oggi tutti coloro che soffrono nel corpo e nello spirito. Buona giornata e buona domenica,
PG&PGR