Carissimi,
con quanto Francesco di Sales sta per dirci si conclude il capitolo ventesimo del secondo libro del TAD: se anche la penitenza cancella il peccato e salva l’anima, come dice la Sacra Scrittura, questa non produce ancora l’amore perfetto, ma gli fa da “apripista”. Aggiunge, però, che “non bisogna meravigliarsi che la forza dell’amore nasca dal pentimento prima che vi si sia formato l’amore; infatti noi vediamo che per la riflessione dei raggi del sole sul vetro di uno specchio il calore, energia e qualità propria del fuoco, aumenta e si rafforza a poco a poco, in modo che comincia a scottare prima d’aver prodotto il fuoco”. Questo è il modo di agire di Dio che, operando in noi attraverso lo Spirito Santo, pur mettendoci di fronte alle nostre responsabilità e ai nostri peccati, riflette il Suo amore nel nostro animo; poi la nostra volontà farà sì che il pentimento cresca e cresca il desiderio di “tornare in amicizia con Dio tanto che, alla fine di tale movimento, giunge a bruciare e a unire prima ancora che l’amore sia completamente formato”.Intendiamoci bene: tutto questo è valido, per restare sul fenomeno della rifrazione dei raggi solari, quando un raggio è riflesso su un materiale infiammabile. Nulla accadrebbe se fosse riflesso sulla pietra che, al massimo si riscalderebbe senza produrre alcuna fiamma. L’amore di Dio si riflette sul nostro cuore, ma sarà la nostra volontà (il nostro intelletto come dice Francesco) a renderlo “fuoco” dentro di noi. L’inizio dell’amore “perfetto” è un insieme di penitenza, di pentimento, di contrizione che debbono, però, “nutrirsi” di preghiera. Infatti, aggiunge il Nostro: Questo pentimento amoroso si pratica ordinariamente con slanci ed elevazione del cuore a Dio” e a questo proposito cita alcuni versetti del Libro dei Salmi nei quali il salmista chiede con insistenza la misericordia di Dio. Aggiunge: “L’orazione di pentimento, infatti, o il pentimento supplichevole, elevando l’anima a Dio e unendola alla Sua bontà, ottiene senza dubbio il perdono in virtù del santo amore che le dà il santo movimento”. Per cui, conclude, è attraverso la preghiera che dobbiamo implorare la nostra riconciliazione con Dio; in questo modo noi “versiamo le nostre anime a cospetto e dentro il Suo cuore pietoso, che le accoglierà con grazia. Non dimentichiamo mai, dunque, che nel cuore di Dio c’è posto per tutti. Gesù stesso ci ha dato questa assicurazione dicendo: “Nella casa del Padre mio vi sono molti posti.”(Gv 14,2).
Preghiamo
Ci riconosciamo peccatori e bisognosi del Tuo amore e del Tuo perdono, Signore. Cambia, ti preghiamo, i nostri cuori di pietra in cuori di carne capaci di amare come ami Tu. Amen
Ed oggi, con l’aiuto di Dio…regoliamoci di conseguenza. Buona giornata,
PG&PGR