Carissimi,
tutte le opere buone, essendo frutto della carità, per piccole che siano, hanno il loro valore: ripensiamo, ad esempio, alla vedova povera che getta nel tesoro del Tempio solo poche monetine (Cfr. Lc 21,1-4). Dovremmo imparare dalle api che, come dice Francesco “fanno il miele delizioso, che è la loro opera di gran pregio, ma fanno anche la cera; ed essa, anche se inferiore, non cessa per questo di avere un qualche valore e di rendere il loro lavoro encomiabile:
il cuore amoroso deve cercare di produrre le sue opere degne di stima con grande fervore, al fine di aumentare fortemente la carità”. Ma può capitare, ammette l’Autore, che un minor fervore produca frutti minori che, tuttavia Dio gradirà egualmente in quanto Egli “non ama mai maggiormente un’anima che possiede la carità, senza concedergliene ancora di più; essendo il nostro amore per lui l’effetto proprio e particolare del suo amore per noi”. Francesco di Sales, lo vedremo meglio nel prossimo capitolo, parla spesso con “parabole” e senz’altro ve ne sarete accorti. Sentite cosa dice: “A misura che guardiamo più intensamente la nostra immagine riflessa in uno specchio, anch’essa ci fissa più intensamente; e a misura che Dio getta il suo amoroso sguardo sulla nostra anima, che è creata a sua immagine e somiglianza, di rimando la nostra anima guarda la sua divina bontà più intensamente e più ardentemente, corrispondendo, secondo la propria pochezza a tutti gli aumenti del suo divin amore che quella suprema dolcezza attua nei suoi confronti “. Il Concilio di Trento, nella VI sessione, aveva condannato la tesi protestante secondo la quale le opere dell’uomo non potevano mutare la destinazione dell’uomo verso la salvezza o verso la dannazione eterna in quanto era già predestinato all’una o all’altra. Il Nostro, in linea con gli insegnamenti conciliari sottolinea: “Il Concilio parla di buone opere indistintamente e senza riserve, facendoci sapere che, non soltanto le grandi e fervorose, ma anche le piccole e le deboli aumentano la santa carità; ma le grandi la aumentano di molto; le piccole, di molto meno “. In questo ci viene incontro il desiderio d’amore di Dio per ognuno di noi che è quello di “farci crescere in quello che dobbiamo avere per Lui”. Il suo amore, dice ancora “rende utili per noi tutte le cose; prende tutto a nostro vantaggio, volge a nostro profitto tutte le opere, per misere e leggere che siano”. Evidentemente tutto questo deve essere favorito dalla nostra collaborazione e dal nostro impegno. La santità alla quale siamo chiamati si costruisce giorno per giorno, confidando certamente nell’aiuto di Dio, ma senza lasciare che sia >Lui a fare il lavoro che spetta a noi:
Preghiamo
Signore che ci chiami a collaborare alla costruzione del Tuo regno, non permettere che la pigrizia ci ostacoli e infondi in noi una volontà ferma per essere forti nella fede e operosi nella carità. Amen
Ed oggi, rimbocchiamoci le maniche: abbiamo tanto lavoro da fare ancora. Buona giornata,
PG&PGR