18 Gennaio 2023: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi,

nel secondo capitolo, che divideremo in due parti, Francesco di Sales ci parla di “Quanto Nostro Signore abbia reso facile la crescita dell’amore” che, secondo il suo pensiero, non cresce solo attraverso grandi opere di carità, ma anche con le piccole che poi, praticamente, sono le più frequenti. Dice, infatti: “Guarda, Teotimo, quel bicchiere d’acqua o quel pezzetto di pane che un’anima santa dà ad un povero per amore di Dio: in concreto è veramente poco, una cosa, secondo il giudizio umano, quasi non meritevole di considerazione; eppure Dio la ricompensa, e per tale opera concede immediatamente un aumento di carita” (Cfr.Mc 9,40). Nell’opera di Dio l’amore fa sempre crescere l’amore; qualsiasi gesto di carità, per piccolo che sia, per quanto possa sembrare insignificante agli occhi degli uomini, produce altra carità. Facendo ricordo al suo “vecchio amico Plinio”, il Nostro esemplifica quanto vuole dire asserendo che Nell’Arabia felice, a causa della natura del suolo, tutte le piante, comprese quelle meno “nobili”, sono profumate; allo stesso modo “anche nell’anima caritatevole non solo le opere eccellenti per loro natura, ma anche le piccole azioni partecipano della virtù della carità e spandono il loro profumo davanti alla maestà di Dio che, per la considerazione che ne ha, accresce la santa carità”. Forse non riflettiamo troppo su questa verità: tutte le opere di bene dell’uomo, anche di chi non crede, sono originate da Dio, dalla sua bontà e “da essa traggono la propria crescita e la propria perfezione, simili alle api, che, essendo nate nel miele, da quello prendono anche il loro nutrimento”. Da Dio abbiamo ricevuto il dono della fede, della speranza e della carità, ma è nostro compito il mantenerli “per impetrare la continuità e la crescita di quelle virtù”. La fede, che è all’origine di tutto, deve essere continuamente alimentata per non affievolirsi, per non cadere nell’abitudine e questo è possibile solo attraverso “il digiuno, l’orazione, l’elemosina”, pochi “spiccioli” che vanno ad incrementare il tesoro. Ricordiamo ancora una volta la richiesta degli Apostoli: «Signore aumenta la nostra fede» (Lc 17,6). E’ certamente Dio ad operare questo aumento in considerazione, però, dell’uso che facciamo della sua grazia e questo è confermato da quelle parole di Gesù che non sempre vengono interpretate nel modo giusto: «A chi ha sarà dato e sarà nell’abbondanza e a chi non ha sarà tolto anche quello che ha» (Mt 13,12). A questo punto crediamo sia lecito chiederci con quale spirito compiamo, a volte, delle opere buone: sbuffando? Malvolentieri? Dubitando della buona fede del “beneficiario”? Allontaniamo da noi queste tentazioni che rischiano di rendere “stanche” le nostre opere, mettiamoci “più cuore” e ci renderemo conto che “la provvidenza divina, che ne tiene conto e grazie alla sua bontà dà loro peso, le ricompensa subito con l’aumento della carità per il presente e con l’assegnazione di una gloria maggiore in cielo in avvenire”. Perciò, tenendo ben presente l’invito di Francesco “Tutto per amore e niente per forza”, andiamo avanti senza scoraggiarci nel fare del bene.

Preghiamo

Signore liberaci dai pensieri negativi che fanno perdere vigore alle nostre piccole opere buone e, seppure limitate, accoglile e rendile migliori. Amen

Anche oggi avremo l’occasione di operare il bene…Facciamolo bene. Buona giornata,

PG&PGR