13 Gennaio 2023: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi,

oggi concludiamo il ventiduesimo capitolo e con esso il Secondo Libro del Trattato dell’Amor di Dio. Francesco di Sales, continuando a parlare dell’amicizia con Dio sottolinea, parafrasando il Cantico dei Cantici (5,10), che questa amicizia “ non è una semplice amicizia, ma un’amicizia di dilezione, per la quale eleggiamo Dio per amarlo con un amore particolare.

Egli è scelto tra mille, dice la sacra Sposa; dice tra mille, ma vuol dire tra tutti; ecco  perché questa non è dilezione di semplice eccellenza, ma dilezione senza pari. La carità, infatti, ama Dio con una stima e preferenza della sua bontà così alta e superiore ad ogni altra stima, che tutti gli altri amori o non sono veri amori in confronto a questo, o, se lo sono, questo è infinitamente più perfetto”. L’amore per Dio, quando è sincero, forte, assoluto, non può escludere, come alcuni credono, gli altri amori più umani ma, essendone la sorgente, li fortifica, li incoraggia, li sostiene in quanto la carità attinge da Lui attraverso “lo Spirito Santo infondendolo nei nostri cuori”. Le nostre anime, continua il Nostro, danno origine ai nostri corpi e non il contrario in quanto “poste nei nostri corpi dalla provvidenza di Dio”; allo stesso modo la carità che “sebbene vivifichi i nostri cuori, non è prodotta da essi, ma vi è infusa, come un celeste balsamo dalla provvidenza soprannaturale della maestà divina”. Quella che ogni cristiano è invitato ad accogliere come dono di Dio, dunque, è un’amicizia soprannaturale che tende a Lui “non secondo la conoscenza naturale che abbiamo della sua bontà, ma secondo la conoscenza soprannaturale della fede”. A questo punto Francesco lascia che la sua penna “prenda il volo” elevandosi a delle considerazioni così belle che non vogliamo “disturbare con le nostre interferenze”; per questo lasciamo che le sue parole ci avvolgano, ci sollecitino e ci trasportino; riferendosi a questa amicizia soprannaturale, cioè la carità, dice che“insieme alla fede e la speranza, pone la sua residenza nella parte più elevata dello spirito, e, come una maestosa regina, è assisa sul trono della volontà, da dove estende su tutta l’anima le sue soavi dolcezze, rendendola in tal modo tutta bella,gradita ed amabile alla bontà divina. Per cui, se l’anima è un regno di cui lo Spirito Santo è re, la carità è la regina, seduta alla sua destra in un abito d’oro ricamato con molta varietà;  se l’anima è una regina, sposa del gran re del cielo, la carità è la sua corona, che conferisce una bellezza regale al suo capo; e se l’anima con il suo corpo è un piccolo mondo, la carità è il sole che decora tutto, riscalda tutto e dà vita a tutto. La carità è dunque un amore di amicizia, un’amicizia di dilezione, una dilezione di preferenza, una preferenza incomparabile, somma e soprannaturale, che è come un sole in tutta l’anima per abbellirla con i suoi raggi, in tutte le sue facoltà spirituali per renderle perfette, in tutte le sue potenze per governarle, ma risiede nella volontà, come nella sede propria, per predominarvi e farle prediligere e amare il suo Dio sopra tutte le cose. O com’è beato lo spirito nel quale è diffusa questa santa dilezione, perché con essa verranno a lui tutti i beni”. In questo modo, che suona come un invito ad ognuno di noi, Francesco di Sales conclude il Secondo Libro.

Preghiamo

Signore, Michel Quoist ha scritto che “amare non vuol dire impossessarsi di un altro per arricchire se stesso, bensì donarsi a un altro per arricchirlo”. Noi non possiamo certamente arricchirti, ma Tu puoi arricchire tutti noi con la fede, la speranza e il Tuo amore. Amen

 

Ed oggi riprendiamo fiato, magari ripensando a quanto abbiamo letto. Buona giornata e, fermandoci per un giorno, vi auguriamo anche una buona domenica. Ci ritroveremo puntuali lunedì 16.

PG&PGR