Carissimi,
affrontiamo oggi la prima parte del ventiduesimo capitolo, l’ultimo, del Secondo libro del TAD, nel quale Francesco di Sales vuole darci “Una breve descrizione della carità”, cioè dell’amore. Prendendo spunto dalla liberazione del Popolo d’Israele dalla schiavitù egiziana, dice: “Ecco, infine, mio caro Teotimo, come Dio, mediante un progresso pieno di ineffabile dolcezza, guida l’anima che ha fatto uscire dall’Egitto del peccato, d’amore in amore, come di tappa in tappa, fino ad introdurla nella terra promessa, ossia nella santissima carità, la quale è un’amicizia, non un amore interessato. Con la carità infatti amiamo Dio per se stesso, in ragione della sua bontà infinitamente amabile”. L’amicizia con Dio non è amore interessato, ma amare Dio per amore Suo, riscoprire la sua amicizia che, passo dopo passo, diventa reciproca e, proprio per questo, vera; vera come quella dei Santi che vengono chiamati anche “amici di Dio” che “avendo amato dall’eternità chiunque lo abbia amato, lo ama e lo amerà nel tempo…Dio non può ignorare l’amore che abbiamo per Lui, perché è proprio Lui che ce lo dà, né noi possiamo ignorare quello che Egli ha per noi, perché lo ha proclamato in mille modi e noi riconosciamo tutto quello che abbiamo di buono come effetto della sua benevolenza”. Proviamo a chiederci, infatti, cosa abbiamo di buono che sia completamente indipendente dall’azione di Dio su di noi, Lui “che non cessa di parlare ai nostri cuori”. Qualcuno si potrebbe chiedere come sia possibile, allora, che anche chi non crede in Dio, possa essere amato da Lui? Dio non chiede il permesso di amarci, di ispirare cose buone anche a chi nega, senza malizia, la sua ispirazione o, addirittura la sua esistenza. La storia del mondo è piena di personaggi che, pur non conoscendo il vero Dio o non credendo in Lui, hanno vissuto come se ci credessero e, molte volte, meglio di tanti cristiani. Il Mahatma Gandhi è uno tra i tanti. Il nostro Autore continua dicendo che Dio “non cessa mai di farci del bene né di testimoniarci in tutti i modi il santissimo affetto che nutre verso di noi, avendoci apertamente svelato tutti i suoi segreti, come ad amici intimi (Cfr Gv 15,15); e per colmo del suo santo ed amoroso commercio con noi, si è fatto nostro cibo nel santissimo sacramento dell’Eucaristia”. La cosa straordinaria di questa reciproca amicizia tra noi e Dio è che possiamo essere in “contatto” con Lui “a tutte le ore, quando ci fa piacere, per mezzo della santa orazione, avendo tutta la nostra vita, il nostro movimento e il nostro essere non soltanto vicino a lui, ma in lui e per lui”. Possiamo far passare sotto silenzio, o viverla solo a livello intimistico, questa straordinaria amicizia?
Preghiamo
Grazie Padre per la Tua disponibilità, per il Tuo essere sempre pronto ad intrattenerti con noi e ad ascoltarci. Suscita in noi la stessa disponibilità per ascoltare Te e i nostri fratelli e sorelle. Amen
E dunque, anche oggi, tra un’occupazione e l’altra, troviamo il tempo per intrattenerci con il Signore. Buona giornata,
PG&PGR