11 Gennaio 2023: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi,

concludiamo oggi il ventunesimo capitolo. Francesco, proseguendo nel suo discorso, non ci nasconde che, per quanto l’azione di Dio eserciti su di noi “la sua bontà per mezzo delle sue sante ispirazioni, il nemico non cessa di mettere in atto la sua malizia, per mezzo delle tentazioni”. Questo non ci deve meravigliare: non dimentichiamo che lo stesso maligno ha avuto la sfrontatezza di tentare anche il Figlio di Dio, per non parlare dei tanti santi ai quali ha rivolto, in tutti i secoli, le sue “attenzioni”. “Tuttavia –continua il Nostro-, conserviamo la piena libertà di acconsentire alle attrattive celesti o respingerle” e la stessa libertà l’abbiamo riguardo alle tentazioni. Inutile dire che in questo gioca un ruolo essenziale il nostro libero arbitrio, così come insegna il Concilio di Trento che Francesco non dimentica mai di citare. Anzi, sottolinea che “se noi non respingiamo la grazia del santo amore, essa va dilatandosi e continuamente crescendo nelle nostre anime, fino a convertirle interamente, come fanno i grandi fiumi, i quali trovandosi in aperta pianura si spandono ed occupano sempre maggiore spazio”. L’importante è che questa espansione non trovi ostacoli da parte nostra. Se l’azione di Dio (ispirazioni), dopo averci portato alla fede, non incontra altre opposizioni, dice ancora il de Sales, ci conduce alla penitenza e, di conseguenza, alla carità. L’esperienza di San Pietro è maestra in quanto, dopo il rinnegamento, “rialzato dall’ispirazione che gli avevano lanciato gli occhi del divino Maestro” , risvegliando e aumentando la sua fede nel perdono di Gesù “esce dal cortile, considera l’orrore del suo peccato e lo detesta; piange, geme, prostra il suo miserabile cuore davanti a quello misericordioso di Dio, chiede perdono per la sua colpa e fa il proposito di una fedeltà che non verrà mai meno”. Come il peccato, conseguenza del “rifiuto” di Dio, può portare solo al peccato, così la grazia, conseguenza del perdono di Dio, non può che portare ad altra grazia. “E in questo modo – conclude il Salesio – “ l’ispirazione celeste viene in noi e ci previene, eccitando la nostra volontà al santo amore. Se non la respingiamo, essa viene con noi e ci circonda, per incitarci e spingerci sempre più avanti; se non l’abbandoniamo essa non ci lascia fino a che non ci avrà condotti al porto della santa carità, facendo per noi i tre uffici che l’arcangelo Raffaele fece per il suo caro Tobia (Cfr. Tb 12,3): ci guida in tutto il viaggio della santa penitenza; ci preserva dai pericoli e dagli assalti del demonio; ci consola, ci anima e ci fortifica nelle nostre difficoltà”. Quanto “potere” abbiamo noi, lo abbiamo detto tante volte, nell’accogliere o nel rifiutare l’azione di Dio! L’indicazione che ci viene dal Salesio è quella di imparare a gestire al meglio la libertà che il Signore ha messo nelle nostre mani.

Preghiamo

Padre che hai creati liberi, rafforza la nostra fede affinché, nel cammino della vita, nessuna difficoltà impedisca al Tuo amore di crescere in noi. Amen

Ed oggi viviamo al meglio la libertà che Dio continua a darci. Buona giornata,

PG&PGR