10 Gennaio 2023: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi,

nel capitolo ventunesimo che occuperà due incontri, oggi e domani, Francesco di Sales cerca di farci capire “in che modo le attrattive di amore di Nostro Signore ci aiutano e ci accompagnano fino alla fede e alla carità”. Dobbiamo dire che, rispetto ai capitoli precedenti, risulta essere di più facile comprensione in quanto coinvolge in modo più diretto la nostra esperienza umana e la nostra volontà. Senz’altro in tutti noi c’è stato un momento in cui abbiamo cominciato a credere con maggiore convinzione e forse, per qualcuno la cosa non è stata immediata. Dice il de Sales: “Tra il primo risveglio dal peccato o dall’incredulità e la risoluzione che si prende di credere perfettamente, intercorre spesso molto tempo” e richiama l’esperienza di San Pacomio di cui abbiamo parlato in un incontro precedente (esattamente il 16 dicembre scorso). Se ben ricordate il soldato Pacomio, pur colpito dalla generosità della comunità cristiana che aveva salvato lui e i suoi commilitoni, aveva “traccheggiato” molto prima di arrivare ad una vera conversione. Una fede “debole” la ritroviamo anche nel padre dell’epilettico narrato nel vangelo di San Marco (9,23) che, rivolgendosi al Maestro, chiede di essere aiutato a credere. Gli stessi Apostoli chiederanno al Signore di aumentare la loro fede (Cfr. Lc 17,6). Ripensiamo a quante volte chiediamo al Signore la di allontanare da noi la tentazione dell’incredulità o del dubbio e di aumentare la nostra fede; quante volte chiediamo al Signore la forza per affrontare le difficoltà, ma crediamo veramente alla potenza della preghiera? E continuiamo a credere anche quando il Signore sembra essere “distratto” di fronte alle nostre richieste? Francesco fa sua l’esortazione di Sant’Agostino: «Ascolta una buona volta, o uomo, e intendi! Non sei attirato? Prega per diventarlo» e spiega che quel santo vescovo “parla del proposito che si fa di essere fedeli, perché pensa che credere voglia dire essere attirati, per cui avverte coloro che sono stati mossi a credere in Dio di domandare il dono della fede”. E nessuno più di lui, continua a dire il Nostro, poteva conoscere meglio le difficoltà del credere perfettamente: quanti rinvii, quanta titubanza e quanta fatica prima di poter dire, con piena convinzione agli altri «se non sei attirato, se non credi, prega di essere attirato» per credere. Noi sappiamo bene che la fede è un dono che Dio mette nelle nostre mani “in germe”, ma sta a noi coltivarlo, conservarlo e farlo crescere attraverso la preghiera.

Preghiamo

Signore, anche davanti alle difficoltà, aiutaci a credere, aumenta la nostra fede e rendici testimoni di questo dono che hai messo, per la Tua bontà, nelle nostre mani. Amen

Per questo oggi, ripetiamo più spesso “Signore aumenta la nostra fede”. Buona giornata,

PG&PGR