14 Dicembre 2022: Messaggio alla Comunità Parrocchiale

Carissimi,

nella seconda parte del dodicesimo capitolo il de Sales vuole sottolineare che quando la nostra volontà si lascia guidare da Dio, lo fa con la stessa libertà con la quale, talvolta, gli resiste fermo restando che “il consenso alla grazia dipende molto di più dalla grazia che dalla volontà”, mentre l’opposizione alla grazia di Dio dipende  solo dalla volontà. Afferma, ancora, l’Autore: “La mano di Dio è così amorevole nel maneggiare il nostro cuore quanto è abile nel farci sentire la sua forza senza toglierci la nostra libertà”. Questa “abilità” di Dio consiste nel condurci, senza scossoni e senza forzature, là dove sa che è il nostro bene. Gesù, nell’incontro con la Samaritana, offre a questa donna “perduta” l’acqua della vita senza però toglierle la possibilità di rifiutarla (Cfr. Gv 4, 7-26). In questo modo lo stesso Salvatore lascia che l’uomo segua il proprio libero arbitrio che, proprio perché libero, può opporsi e respingere la grazia. Alla fine del “Discorso nella sinagoga di Cafarnao”, quando molti decisero di non seguirlo più, Egli chiederà agli Apostoli: «Forse anche voi volete andarvene?»(Cfr. Gv 6, 67). Ma, aggiunge il Nostro: “Quando si dice che possiamo rifiutare l’ispirazione celeste e le attrattive divine, non si intende certo affermare che possiamo impedire a Dio di ispirarci e di attirare i nostri cuori”. Sarebbe come negare a Chi ci ha lasciati liberi di esercitare la Sua libertà “di ispirarci e di lanciare le sue attrattive ai nostri cuori”. Come aveva già detto alla fine del capitolo nono citando una espressione di San Bernardo di Chiaravalle, ribadisce che Dio, nella sua libertà, “agisce in noi, ma senza di noi” in quanto questi “sono favori che Dio ci concede prima ancora che noi vi abbiamo pensato. Egli ci sveglia mentre dormiamo, perciò ci troviamo svegli prima di averci pensato, ma dipende da noi l’alzarci o no; e quantunque Dio ci abbia svegliati senza di noi, non vuole farci alzare senza il nostro volere. Ma il non alzarsi, continuare a dormire, è un resistere a chi ci sveglia, poiché veniamo svegliati appunto per farci alzare”. Praticamente il Signore non ci urla nelle orecchie, non ci ti tira via le coperte, non spalanca la finestra come farebbe un genitore che dà la sveglia ad un figlio un po’ pigro che farfuglia: ancora cinque minuti…Allo stesso modo l’ispirazione divina ci sprona senza però…tirarci giù dal letto. Comunque, certamente Dio chiede la nostra collaborazione. Ricordate gli “apodi”? Quel vento che li ha fatti staccare da terra “non li porterà lontano se non stenderanno le ali e non cooperando, alzandosi e volando nell’aria in cui sono stati lanciati”. Per questo, conclude il de Sales, spetta a noi accogliere o respingere le ispirazioni divine; esse “si fanno sentire in noi senza di noi, ma non ci fanno acconsentire senza di noi”. Questo è il modo col quale Dio agisce.

Preghiamo con le parole della liturgia odierna memoria di San Giovanni della Croce

O Dio, che hai guidato san Giovanni della Croce alla santa montagna che è Cristo, attraverso la notte oscura della rinuncia e l’amore ardente della croce, concedi a noi di seguirlo come maestro di vita spirituale, per giungere alla contemplazione della tua gloria. Amen

Oggi potremmo riflettere sull’invito che San Paolo ci rivolge nella Lettera ai Romani: “E’ tempo di svegliarsi dal sonno”. Buona giornata,

PG&PGR