Carissimi,
nel continuare il suo discorso sulla diversità delle grazie date da Dio agli uomini e prendendo spunto dalla parabola della “perla preziosa” (Mt 13,45s), il Salesio dice che lo stesso “Salvatore paragona le sue grazie alle perle” che, pur essendo doni dello stesso Dio, sono differenti tra loro. Non poteva, qui, mancare un riferimento a quanto dice il solito Plinio nella “Storia naturale” a proposito delle perle che potrebbero essere chiamate anche “solitarie, perché sono talmente uniche, ciascuna con la propria qualità, che non se ne trovano mai due perfettamente uguali”. San Paolo conferma questa varietà di grazia che “costituisce una santa bellezza ed una dolcissima armonia che rallegra tutta la città santa della Gerusalemme celeste”(Cfr. 1Co 15,41). Da diverso tempo, a livello ecclesiale, si parla di unità e di diversità. Gesù, poco prima di essere arrestato, pregò il Padre affinché i discepoli potessero mantenersi perfetti nell’unità (Cfr. Gv 17,23). Ma attenzione: l’unità e la conformità non sempre coincidono. Gli Apostoli, pur essendo chiamati allo stesso servizio e cioè portare a tutti la Parola del Maestro, l’hanno fatto ognuno con la propria personalità: pensiamo alla spontaneità (e a volte spavalderia!) di Pietro o alla “presunzione” di Giovanni e Giacomo. La Chiesa, soprattutto dopo il Concilio Vaticano II, ha parlato spesso di unità e diversità proprio per sottolineare l’azione dello Spirito Santo che agisce sull’uomo in modi diversificati tendenti, comunque, a ad uno stesso fine. Sarebbe quanto meno monotono e poco “proficuo” se tutti, all’interno di una stessa comunità parrocchiale o religiosa, facessero la stessa cosa allo stesso modo. E’ la varietà dei doni dello Spirito che guida la Chiesa ed ogni comunità: si può lavorare in modi diversi e con tempi diversi purché l’intento rimanga sempre l’annuncio del Regno di Dio, regno di amore e di pace. San Paolo, nella Prima lettera alla comunità di Corinto (cc.12 e 14) parla della dell’importanza e della diversità dei carismi sottolineando, però, che «uno solo è lo Spirito»(12,4).
La stessa società civile del nostro continente, dopo secoli di odio e di guerre tra le diverse nazioni con milioni di vittime, nel 1993 col Trattato di Maastricht che decreta la nascita dell’Unione Europea, la, ha imboccato la strada giusta assumendo come motto “Unità nella diversità”… Quanto poi questo si sia realizzato in quasi trent’anni… non è certamente questo il contesto per parlarne, ma una domanda possiamo comunque porcela: saremo in grado, noi cristiani, noi cattolici, di dare un contributo affinché questo si realizzi in modo efficace? E come dimenticare il conflitto attuale tra Russia e Ucraina?
A lunedì per la conclusione di questo capitolo.
Preghiamo
Spirito di Dio che elargisci a tutti noi i Tuoi doni, fa’ che, coscienti del nostro ruolo e della nostra vocazione, possiamo trasformarli in gesti concreti di amore e di pace verso tutti. Amen
Domani inizia l’Avvento e con esso un nuovo anno liturgico. Impegniamoci a viverlo con spirito di rinnovamento. Buona giornata, buona domenica e buon cammino di Avvento.
PG&PGR