Carissimi,
col terzo capitolo del secondo Libro Francesco di Sales apre un tema fondamentale per noi cristiani e per la nostra fede; un tema che, vista la sua importanza, ci impegnerà per un bel po’ di tempo e, allargando gli orizzonti, coinvolge tutta la nostra esistenza: la Divina Provvidenza. Ma che cosa è in definitiva? Si potrebbe rispondere che è “l’espressione della Volontà Divina che vive, agisce e soffre nella storia degli uomini camminando insieme a loro”.
Sant’Agostino, nella “Città di Dio”, dirà che “il mondo non è retto da un destino cieco, ma dalla Provvidenza di Dio”. Dunque un Dio creatore che non guarda con distacco alle sue creature, ma che condivide la sua storia. In Salesio, in riferimento a quanto ci ha detto finora, prende il discorso “un po’ alla larga” e afferma: “Dio dunque, Teotimo, non ha bisogno di molti atti, poiché un solo atto divino della sua volontà onnipotente è sufficiente a produrre tutta la varietà delle sue opere: mortali invece abbiamo bisogno di trattare con il metodo adatto al modo di intendere a cui possono giungere le nostre piccole menti. Dovendo, secondo questo metodo, parlare della divina provvidenza, consideriamo il regno del grande Salomone come il modello perfetto dell’arte del buon governo”. E’ proverbiale la saggezza di Salomone che, succedendo al padre Davide, ha regnato su Israele per circa 40 anni. Piccola postilla: nonostante la sua saggezza, però, qualche “marachella”, verso il termine della sua vita, l’ha combinata anche lui. Comunque, andiamo avanti e vediamo cosa dice il de Sales: “Quel grande re, sapendo, per celeste ispirazione, che la cosa pubblica è legata alla religione come il corpo all’anima e la religione alla cosa pubblica come l’anima al corpo, predispose l’organizzazione di tutti gli elementi, sia per l’istituzione della religione che per la cosa pubblica”. Certamente, per il popolo d’Israele, fortemente teocratico, questo fu un grosso vantaggio. E lo sarebbe anche per l’umanità di oggi se l’uomo moderno, ammalato di onnipotenza, non avesse relegato Dio in un cantuccio. Salomone, comunque, fece edificare una suntuosa reggia che, oltre al sovrano, le sue mogli e le sue concubine, potesse ospitare anche le alte cariche di governo e i “magistrati”. Evidentemente riorganizzò anche l’esercito…non si sa mai! Ma, come è risaputo, la sua opera più importante fu la costruzione del Tempio di Gerusalemme, punto di riferimento per tutti i Giudei. Francesco continua il suo discorso “sposando” la comune opinione degli esegeti del suo tempo che “pensavano che il mitico paese dal quale Salomone trasse l’oro per il Tempio fosse il Perù”. Tralasciamo il resto della descrizione che il Salesio fa dell’opera di Salomone per arrivare alla conclusione che il buon governo e la provvidenza vanno di pari passo. Se questo si realizza nell’opera dell’uomo, a maggior ragione, si è realizzato nell’opera creatrice di Dio che “dall’eternità previde e preordinò in sé tutti i mezzi appropriati perché gli uomini e gli Angeli conseguissero il fine che aveva previsto per loro; in questo modo attuò la sua divina provvidenza”. Tutto questo, anche se per il momento può sembrarci nebuloso, ha una fondamentale importanza nella nostra vita…Lo vedremo in seguito.
Preghiamo
Padre infinitamente buono che non fai mancare l’aiuto a chi confida nella Tua santa Provvidenza, volgi il Tuo misericordioso su d noi Tuoi figli e colmaci dei tuoi doni. Amen
Anche oggi, affidiamoci con fede alla Divina Provvidenza. Buona giornata,
PG&PGR