Carissimi,
terminando il secondo capitolo Francesco ci invita a mettere in moto la nostra fantasia immaginando “da un lato un pittore che rappresenti la natività del Salvatore (scrivo appunto questo nei giorni dedicati a questo santo mistero – questa breve indicazione cronologica, andando per esclusione, ci fa pensare al Natale del 1610 – n.d.r.): senza dubbio egli utilizzerà migliaia di tocchi di pennello e impiegherà non soltanto giorni, ma settimane e mesi per comporre il quadro, per la varietà dei personaggi e delle cose che vuol raffigurare.
Dall’altro pensiamo ad uno stampatore di immagini che, il quale, avendo messo il suo foglio sull’incisione rappresentante lo stesso mistero della natività, non darà che un solo colpo di torchio, e con questo solo, Teotimo, avrà fatto tutto il suo lavoro, ottenendo subito l’immagine, la quale, con bella incisione, rappresenterà in modo piacevole tutto ciò che c’era da immaginare secondo il racconto della Sacra Scrittura; benché abbia fatto un solo movimento, la sua opera rappresenterà una grande quantità di personaggi e di altre cose diverse ben distinte, ben ordinate, ben disegnate, al loro posto, distanziate e proporzionate; e chi non conoscesse il segreto, sarebbe meravigliato nel veder uscire da un solo gesto una così grande varietà di effetti.” Scusate la lunghezza della citazione, me è così “ben colorata” che abbiamo ritenuto giusto concederle un po’ più di spazio. La similitudine è chiara: la natura, come il pittore, ha bisogno di molto tempo per avere dei risultati; Dio, come lo stampatore, “con un solo atto della sua volontà”ha dato l’essere a tutte le varietà delle cose che ha creato, tanto quelle visibili, quanto quelle invisibili. Continua il Nostro: “Tali cose, prese tutte insieme, si chiamano universo, forse perché tutta la loro diversità si riduce all’unità, come se si dicesse uno-diverso, ossia unico e diverso, unico con diversità e diverso con unità”. L’uomo stesso, il “capolavoro della creazione” porta in sé questa diversità ed unità. D’altronde, nel parlare corrente, si dice che, pur appartenendo allo stesso ordine naturale, ogni uomo è unico. Analogamente possiamo dire la stessa cosa di tutto il creato. Oggi è Francesco stesso che, citando ancora il Libro della Genesi ci invita alla preghiera:
“Dio disse siano fatti i luminari del firmamento del cielo, che separino il giorno dalla notte, e siano segni per determinare le stagioni, i giorni e gli anni; e noi vediamo ancor oggi questa perpetua rivoluzione e successione di tempi e di stagioni che durerà sino alla fine del mondo, per insegnarci che come una parola del suo comando fu sufficiente per tutti i movimenti, così la sola eterna volontà della sua divina Maestà estende la sua potenza di secolo in secolo e fino ai secoli dei secoli, per tutto ciò che è stato, è e sarà eternamente, senza che mai cosa alcuna riceva l’essere se non da questo unico, semplicissimo ed eterno atto divino, al quale sia onore e gloria. Amen.
E dunque, guardandoci attorno, immaginiamo il Creatore che attraverso la sua Parola, cioè Cristo Signore, crea, organizza e dà vita a quanto ci circonda. Buona giornata,
PG&PGR