Carissimi,
seguiamo il Salesio che “si addentra”, insieme al sommo Sacerdote. nel Tempio di Salomone dicendo che questi: “entrando nel santuario, oscurava maggiormente la luce che vi entrava dalla porta mettendo nel turibolo gran quantità di profumi, il cui fumo ostacolava i raggi provenienti dalla porta:
tutta la luce che vi è nella suprema punta dell’anima è in certo modo oscurata e velata dalle rinunce e dai sacrifici che compie l’anima, la quale non desidera tanto vedere e guardare la bellezza della verità e la verità della bontà che le viene presentata, quanto invece abbracciarla ed adorarla”. Calma, calma, gente, non vi demoralizzate! Torniamo, per capirci meglio, all’esempio degli innamorati che, giorno dopo giorno, si innamorano sempre di più e si stringono l’uno all’altro…senza esagerare. Si tratta pur sempre di un esempio…! Ma non pensate sia finita qui. Continua, infatti: “Infine, nel Santuario vi era l’arca dell’alleanza, e dentro, o almeno accanto, si trovavano le tavole della legge, la manna in un vaso d’oro e la verga di Aronne che fiorì e fruttificò in una notte (Cfr. Eb 9,4)”. L’Arca dell’Alleanza, come certamente ricorderete, era la testimonianza visibile della presenza di Dio in mezzo al suo popolo e Francesco, prendendo in esame il suo contenuto, ne dà una interpretazione spirituale molto singolare dicendo che la manna, racchiusa in un vaso d’oro, raffigura la “luce della fede per mezzo della quale crediamo la verità dei misteri che non comprendiamo” (e a dire il vero, sono molti!); la verga fiorita di Aronne sta a rappresentare la speranza “per la quale crediamo alla promessa dei beni che non vediamo”; infine le Tavole della Legge, cioè i Dieci Comandamenti, o meglio le Dieci Parole, simboleggiano “la dolcezza della santissima carità grazie alla quale crediamo all’unione del nostro spirito con quello di Dio, cosa che quasi non avvertiamo”. La fede, la speranza e la carità, le tre virtù Teologali, hanno un posto di eccellenza in questo Santuario spirituale così “poeticamente” interpretato dal Salesio in quanto, se vissute profondamente, se non le releghiamo in un angolo della nostra anima, pervadono tutto il nostro essere e lo trasformano. Conclude il TAD: “Poiché, quantunque la fede, la speranza e la carità imprimano il loro divino movimento a quasi tutte le potenze dell’anima, sia razionali che sensitive, assoggettandole e facendole santamente servire al loro giusto dominio, tuttavia la loro speciale dimora, il loro vero e naturale soggiorno, è in questa parte suprema dell’anima, dalla quale, come una benefica sorgente d’acqua viva, si spargono per diversi ruscelli e rigagnoli nelle parti e nelle potenze inferiori”. Ci permettiamo un esempio di tecnica idraulica: un impianto di irrigazione riceve il flusso principale d’acqua dalla sorgente; poi, attraverso un sistema di tubi che di diramano in diverse direzioni, quell’acqua giunge ad ogni pianta. Dio è la sorgente che alimenta tutto il nostro essere, tanto il nostro spirito, quanto il nostro corpo.
Preghiamo
Signore, quel giorno presso il pozzo di Giacobbe, tu hai chiesto l’acqua del pozzo alla donna samaritana e poi le hai offerto l’acqua viva della fede. Continua a dissetare anche noi con l’acqua sempre fresca del Tuo amore. Amen
Ed oggi…una bella rinfrescata! Buona giornata,
PG&PGR