Carissimi,
continuando nel suo discorso e prendendo in esame la parte superiore dell’anima, Francesco dice che questa “può essere orientata secondo due generi di luce: quella naturale, come hanno fatto i filosofi e tutti quelli che si sono lasciati orientare dalla scienza; oppure secondo il lume soprannaturale, come fanno i teologi e i cristiani in quanto fondano il loro orientamento sulla fede e sulla Parola di Dio rivelata, e ancora di più coloro il cui spirito è guidato da particolari lumi, ispirazioni e movimenti celesti”.
In quest’ultima categoria rientrano i grandi mistici tra i quali Santa Teresa d’Avila, dottore della Chiesa e riformatrice dell’Ordine Carmelitano, della quale oggi ricorre la memoria liturgica, Sant’Agostino aveva detto che la parte superiore dell’anima è quella per mezzo della quale “aderiamo e ci applichiamo all’obbedienza della legge eterna”. Qui non si fa distinzione di stati di vita: è qualcosa che è presente nell’anima di ciascuno di noi visto che il Signore non fa preferenze. Si tratta solo di saper lasciar lasciare più spazio all’azione dello Spirito Santo. Dobbiamo, dunque, riconoscere che, spesso, ciò che ci impedisce di aderire maggiormente alla “legge eterna” è la nostra volontà che ha due “volti”, uno inferiore e uno superiore. Per spiegare questa differenza il Salesio chiama in causa il Patriarca Giacobbe che, secondo la volontà inferiore, si distacca malvolentieri dal figlio Beniamino; ma la volontà superiore avrà la meglio e questo allontanamento permetterà al popolo d’Israele di affrontare e superare la carestia (Cfr Gen 43,6-14). Altro esempio, molto più eloquente, che il Nostro ci offre per spiegare come la volontà inferiore e quella superiore interagiscono nell’anima, è quello di Abramo che “secondo la parte inferiore, indubbiamente fu molto turbato quando gli venne comandato di sacrificare il figlio ma, secondo la parte superiore, decise eroicamente di sacrificarlo. (cfr. Gen 22, 1-18). Il bello del TAD è che, pur esprimendo concetti, a dir poco, complicati davanti ai quali ci si domanda “ma cosa vuol dire e cosa c’entro io con tutto questo?”, il suo Autore, servendosi, ora di esempi tratti dalla vita quotidiana, ora dalla Sacra Scrittura, ora da altri testi profani, “sbriciola” la sua dottrina rendendola più accessibile. Lunedì riprenderemo il discorso con altri esempi e vedrete che tutto ciò che abbiamo letto finora diventerà più…luminoso.
Preghiamo ora con le parole della liturgia odierna
O Padre, che per mezzo del tuo Spirito hai suscitato nella Chiesa santa Teresa d’Avila per indicare una via nuova nella ricerca della perfezione, concedi a noi, tuoi fedeli, di nutrirci spiritualmente della sua dottrina e di essere infiammati da un vivo desiderio di santità. Amen
E se oggi ci trovassimo a scegliere tra la volontà inferiore e quella superiore, cosa faremmo? Buona giornata e buona domenica,
PG&PGR