Carissimi,
una certa Madame Roland, salendo sul patibolo durante la rivoluzione francese, pronunciò questa frase: “O libertà, quanti delitti si commettono in tuo nome”. Similmente, leggendo la realtà della società odierna potremmo anche noi esclamare: “O amore, quanti delitti si commettono in tuo nome”. Quasi ogni giorno la cronaca ci racconta di “amori” che finiscono in tragedia… Cose da far raccapricciare la pelle e che ci spingono a chiedere: ma in che mondo viviamo? Ieri ci siamo lasciati con questa affermazione del Salesio del Salesio: “Quando l’anima pratica l’amore tramite azioni sensuali che la portano più in basso della propria condizione naturale, è impossibile che non indebolisca fortemente la possibilità dell’amore superiore”. Il Nostro alludeva a tutti quegli “amori sbagliati” che, molto probabilmente, non mancavano neanche ai suoi tempi. Amori ingannevoli, impossibili, fraudolenti che ritroviamo anche, pensate un po’, nelle pagine della Sacra Bibbia. Egli cita un episodio narrato del Secondo libro di Samuele (13,1-22) che molti non conoscono: si riferisce all’incesto di Amnon, uno dei figli del re Davide che, invaghitosi della sorellastra Tamar, attirandola a sé con un inganno, le usa violenza. Commenta il de Sales: “Quando l’incestuoso Amnon, che spasimava e moriva d’amore per Tamar, giunse fino alle unioni brutali e sensuali, rimase talmente privo dell’amore cordiale per lei, che non poté più vederla e la cacciò via indegnamente, violando con tanta crudeltà i diritti dell’amore come prima aveva sfacciatamente violato quelli del sangue”. Per questo può, a giusta ragione aggiungere che certe passioni “non soltanto non servono a generare e conservare l’amore, ma gli sono nocive e lo indeboliscono terribilmente”. Come non pensare a certe brutalità che, purtroppo, in tanti ambiti compresi quello familiare ed ecclesiale, ancora oggi si consumano. Ma noi vogliamo parlare di amore, quello vero, sincero, appassionato e lo stesso Francesco dice che “è possibile trovare l’amore nelle unioni delle facoltà sensuali frammiste a quelle delle facoltà intellettuali”. Ed è quello che accade ad un uomo ed una donna attraverso l’unione matrimoniale. Si sente, però, in dovere di aggiungere che l’amore “distaccato da ogni effetto corporale è più puro in quanto spirituale” e spiega questo attraverso una immancabile similitudine: “L’amore è come il fuoco, le cui fiamme sono tanto più chiare e belle quanto più delicata è la materia combustibile, e che non si possono estinguere se non quando vengono soffocate coprendole di terra. Così più il soggetto dell’amore è elevato e spirituale, più i suoi affetti sono vivi, sussistenti e stabili, né vi è cosa che più serva a distruggere l’amore quanto l’abbassarlo ad unioni vili e terrene”. Certamente non vuole svilire l’amore “sponsale” che resta, comunque, la sorgente della vita, ma intende sottolineare quanto l’amore spirituale sia superiore: “L’amore intellettuale (spirituale), trovando nell’unione col proprio oggetto più gioia di quanto non avesse sperato, portando alla perfezione la propria compiacenza, persevera in tale unione e la rende sempre più feconda”. Pensiamo a quell’amore spirituale che lo legava ai suoi tanti amici e, soprattutto, a Santa Giovanna Francesca de Chantal.
Preghiamo
Signore, affidiamo alla tua protezione tutti i nostri fratelli e sorelle che soffrono a causa della violenza e del sopruso; sostienili con la tua grazia e la tua consolazione liberandoli dalle mani dei loro aguzzini. Amen
Ed oggi? Semplicemente preghiamo per loro. Buona giornata,
PG&PGR