Carissimi,
anche il capitolo 5, che Francesco di Sales intitola “Gli affetti della volontà”, sarà diviso in due parti. Esordisce dicendo: “Nell’appetito intellettuale o razionale, detto volontà, non vi sono meno movimenti di quanti ve ne siano nell’appetito sensitivo o sensuale; ma quelli del primo si chiamano ordinariamente affetti, quelli del secondo passioni”. Per comprendere meglio questo concetto, il termine “appetito” potremmo sostituirlo con desiderio. Si può avere la passione per la musica o la pittura senza essere musicisti o pittori, o per lo sport anche standosene in poltrona… I filosofi pagani, spiega il Nostro, hanno amato la patria, la virtù, le scienze, in qualche modo anche Dio. Inoltre: “si fecero animo nel superare le difficoltà che incontrarono nell’acquisto della virtù; temettero il biasimo, fuggirono molti difetti, vendicarono le pubbliche ingiurie, si sdegnarono disinteressatamente contro i tiranni”. Ma tutto questo appartiene alla sfera “dell’appetito intellettuale o razionale e non passioni di quello sensuale”. Se andiamo indietro nel tempo, esattamente al 28 ottobre dello scorso anno, quando abbiano affrontato la rilettura della Filotea, potremo ricordare ciò che narra San Girolamo a proposito di un giovane virtuoso: “Il giovane di cui parla san Girolamo, che si recise la lingua con i denti e la sputò in faccia a quella cattiva donna che lo eccitava a piaceri peccaminosi, non mostrava di avere nella volontà un immenso dispiacere, contrario alla passione del piacere, che per forza gli si faceva sentire nella concupiscenza o appetito sensuale?” L’esperienza ci dice che tante volte l’uomo si caccia in situazioni difficili da gestire e che potrebbe evitare. E questa non è una prerogativa dei giovani! Francesco ci invita a riflettere su come spesso ci si lasci andare a quei piaceri che soddisfano il nostro desiderio sensuale; basta pensare ai sette vizi capitali! Ciò accade quando la volontà, quella buona, viene messa “in attesa”. Commenta il Salesio: “In questo consiste la lotta che sperimentiamo tutti i giorni tra lo spirito e la carne; tra il nostro uomo esteriore che dipende dai sensi, e l’uomo interiore che dipende dalla ragione; tra il vecchio Adamo che segue i desideri della sua Eva, ossia della sua concupiscenza, ed il nuovo Adamo che asseconda i desideri della sapienza celeste e della santa ragione”. La lotta, la guerra che sperimentiamo tutti i giorni…E’ l’eterna sfida tra il bene e il male, tra l’uomo nuovo che fatica ad emergere e l’uomo vecchio che non vuole mollare la presa, tra la Bontà Divina e la perfidia ingannatrice dello spirito del male.
Affidiamo oggi la nostra preghiera all’intercessione e alla protezione dei Santi Arcangeli: Gabriele ci annunci ogni giorno le meraviglie di Dio, Raffaele curi le nostre ferite, Michele ci difenda dagli assalti del maligno. Amen
Buona giornata,
PG&PGR